Pesaro

Pesaro No Gnl consegna ai membri della commissione ecomafie il dossier sull’impianto locale

Malini, Sperindei e Carrabs hanno illustrato all'onorevole Morrone il caso del macchinario di liquefazione del gas

PESARO — Il comitato “Pesaro: NO GNL” e l’organizzazione ambientalista e umanitaria EveryOne Group hanno consegnato ai rappresentanti della commissione parlamentare Ecomafie un dossier sul possibile impianto di gas liquefatto alla Tombaccia.

La protesta, pacifica ma ferma, ha voluto mettere in luce un tema centrale: «la difesa dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e dalle normative europee e italiane. Salute, sicurezza, tutela del territorio e integrità ambientale non possono essere sacrificati sull’altare di interessi industriali e scelte urbanistiche rischiose».

Il tema è l’ipotesi impianto liquefazione del gas. Il caso è balzato recentemente alle cronache scatenando reazioni delle associazioni della politica. Non solo l’esposto, ma anche il ricorso al Tar. Infine la denuncia alla commissione europea la segnalazione alla presidenza della repubblica. La commissione europea ha risposto che valuterà la denuncia presentata.

La manifestazione si è svolta in concomitanza con la presentazione ufficiale della Relazione finale sul caso Riceci da parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie, guidata dal presidente Jacopo Morrone e dai deputati Emilio Borrelli e Rachele Silvestri. Nel frattempo, il vincolo paesaggistico sulla valle ha messo al sicuro la cittadinanza locale dall’esito del ricorso presentato dall’azienda contro il diniego dell’autorizzazione da parte della Conferenza dei servizi.

Al termine dell’incontro, gli attivisti Roberto Malini e Lisetta Sperindei, referenti di EveryOne Group e del Comitato “Pesaro: NO GNL”, insieme a Gianluca Carrabs di Europa Verde, hanno illustrato ai parlamentari il parallelo tra Riceci e Pesaro, consegnando loro il dossier intitolato: “Stesse criticità, stessa mobilitazione: Riceci e Pesaro contro l’aggressione dell’ambiente, della sicurezza e della salute”. Il documento analizza in dettaglio il controverso progetto dell’impianto di liquefazione del metano (GNL) a Pesaro e richiede un’inchiesta parlamentare su di esso.

«Il dossier ha attirato l’immediato interesse dei deputati, che analizzeranno le incongruenze da cui è caratterizzato il progetto e in particolare la Valutazione di Impatto Ambientale positiva concessa dal Ministero dell’Ambiente nonostante una documentazione incompleta, la mancanza di analisi del suolo, l’assenza di pareri fondamentali da parte dei Vigili del Fuoco e dell’Autorità di Bacino, oltre alla scarsa considerazione delle normative europee e del principio di precauzione.

Siamo fiduciosi che il caso arriverà presto a Roma – hanno commentato Malini e Sperindei – dove non solo la Commissione sulle Ecomafie, ma anche quella sul rischio idrogeologico potrebbero avviare un’indagine approfondita sul progetto GNL».

«In nome della produttività e degli investimenti, troppo spesso si ignora la necessità di valutazioni rigorose e indipendenti sugli impatti ambientali, sanitari e sociali di opere industriali potenzialmente devastanti. Pesaro guarda al futuro, non come a una terra di conquista da parte di aziende insalubri e pericolose, ma come a un patrimonio da proteggere e condividere».