Pesaro

A Pesaro il murale coi colori antismog, contro intolleranze e discriminazioni

Inaugurato in via Vincenzo Rossi, ha una finitura capace di disgregare le sostanze inquinanti. «Il tema è la battaglia contro l'odio»

Il murale in via Vincenzo Rossi a Pesaro

PESARO Un murale contro l’intolleranza e discriminazione: è questo il messaggio alla base de Il Filo d’Ariannə, il murale promosso da JTI Italia e Save the Planet Onlus, realizzato in collaborazione con Arcigay e inaugurato oggi in via Vincenzo Rossi a Pesaro.

Tante mani diverse che si stringono tra loro, simbolo di unità e coesione contro ogni genere di disuguaglianza. L’opera – realizzata dallo street artist Mirko Cavallotto, in arte Loste – e coordinata da Artlane – collettivo della società di progettazione Lombardini22 che usa l’arte per comunicare – è anche green: utilizza una finitura fotocatalitica antimicrobica, Fotosan, in grado di disgregare molecolarmente le sostanze inquinanti chimiche e biologiche in sostanze innocue tramite la luce.

Grazie a un QR code è anche in grado di “raccontarsi” e di mettere in contatto con lo sportello di aiuto legale e psicologico gestito da Arcigay Agorà di Pesaro Urbino, diffondendo non solo aria pulita ma anche e soprattutto un messaggio di accoglienza e inclusione. 

Presenti al taglio del nastro, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, Camilla Murgia, assessora alle Pari Opportunità del Comune di Pesaro, Massimiliano Santini, coordinatore eventi per il Comune di Pesaro, Lorenzo Fronteddu, corporate Affairs & Communications Director di JTI Italia, Elena Stoppioni, presidente di Save The Planet Onlus, Mirko Cavallotto, autore dell’opera e Arcigay Agorà Pesaro-Urbino.

«Pesaro vuole essere avanguardia dei diritti civili. È una città che include e non esclude, che si batte fermamente per la libertà e le uguaglianze, contro ogni tipo di discriminazione e pregiudizio – ha detto il sindaco Matteo Ricci, presente all’inaugurazione insieme all’assessore alle Pari Opportunità Camilla Murgia – Dopo il murale dedicato a Liliana Segre, icona simbolo della battaglia contro odio e razzismo, Pesaro si arricchisce di un’altra opera di street art urbana dal forte valore sociale».

Tema del muralp, che si estende per un totale di 350 metri di superficie internamente ed esternamente al sottopassaggio di via Rossi, l’inclusività e la ferma condanna a qualsiasi genere di intolleranza e discriminazione. «Oltre che estetica e decorazione, l’arte ha sempre avuto un valore morale e comunicativo – ha infatti spiegato l’autore dell’opera, Mirko Loste – Nella storia è sempre stato un modo immediato per parlare o mettere in discussione il periodo che si viveva. La Street Art amplifica enormemente questo concetto vista la sua “prepotenza”: per questo motivo ho sempre trattato il mio lavoro come missione; un modo diretto per lanciare messaggi tali da poter far riflettere. Quindi è doveroso per me utilizzare tematiche di integrazione soprattutto in un periodo come questo».

L’inaugurazione

L’iniziativa, promossa da JTI Italia e Save the Planet Onlus, si colloca all’interno di Sustainable Cities, campagna nata dalla collaborazione tra le due realtà per monitorare la sostenibilità ambientale e sociale delle città italiane e di conseguenza promuovere interventi concreti di concerto con le amministrazioni locali.

«È per noi un onore essere protagonisti della realizzazione di quest’opera – ha commentato Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs & Communications Directors di JTI Italia – Il messaggio di inclusione di cui questo murales si fa portavoce mostra come insieme, mano nella mano, è davvero possibile vincere ogni genere di intolleranza e discriminazione».

«Il tema dell’emergenza climatica tocca anche quello delle ingiustizie sociali ed è per questo che, come Save the Planet, siamo davvero contenti di aver portato avanti questa iniziativa di sensibilizzazione contro ogni forma di discriminazione» ha detto Elena Stoppioni, Presidente di Save the Planet Onlus.

Franco Guidi, ad di Lombardini22 ha sottolineato come «Lombardini22 da sempre mette al centro dei suoi progetti la creazione di comunità inclusive e sostenibili, a partire dalla nostra (siamo un gruppo di 400 professionisti provenienti da 26 nazionalità diverse, con un’età media di 35 anni) fino ai piccoli e grandi interventi di rigenerazione urbana. Si fa promotore attivo di azioni efficaci sul territorio che raccordano progettazione e sostenibilità integrando profit e no profit, pubblico e privato, arte, cultura e sensibilizzazione – dichiara – consapevoli che l’azione sulla città è cardine nelle sfide che dobbiamo intraprendere insieme per generare un impatto sociale e ambientale positivo».

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