Pesaro

Pesaro, mancano le sedi per vaccinare. Biancani: «Si pensi alla caserma ma occorre raddoppiare le dosi»

Il consigliere regionale spiega: «Ad oggi 800 dosi al giorno, dobbiamo arrivare a 1500. Ci sia un accordo con la Difesa». In città si cercano strutture. Ecco cosa dice

La caserma di Pesaro

PESARO – L’obiettivo è quello di vaccinare oltre 1500 al giorno, ma ad oggi se ne fanno la metà. Solo gli over 80 in provincia di Pesaro sono 31.582 persone. Ma a questi si aggiungono le varie categorie che hanno iniziato a vaccinarsi come personale scolastico, Ata, addetti del tribunale.

La necessità è quella allora di individuare ulteriori sedi dove fare i vaccini. Il centro sociale della celletta di Santa Veneranda difficilmente riuscirà a sopportare il raddoppio delle persone.

Andrea Biancani, consigliere regionale suggerisce: «La soluzione potrebbe essere l’utilizzo di più sedi ma la Regione ha deciso di limitare il numero per problemi di organico. Conoscendo bene le realtà e gli spazi disponibili nella città di Pesaro mi vengono in mente diverse soluzioni. Dobbiamo però tenere presente che gli spazi che verranno eventualmente individuati dovranno essere disponibili almeno per tutto il 2021 in quanto le vaccinazioni dureranno sicuramente per molti mesi. Utilizzare le palestre delle scuole o altre sedi pubbliche comporterebbe il blocco dei servizi per molti mesi. Forse un anno. Ritengo sia più percorribile utilizzare sedi come la caserma (palestra o altro locali da individuare insieme all’esercito); gli spazi messi a disposizione dai privati, ad esempio capannoni inutilizzati, che dovranno comunque avere la disponibilità dei servizi igienici e di parcheggi adeguati».

Il comune si è attivato, insieme ad Asur, a cui spetta la scelta dei locali, per trovare altri spazi adeguati a ricevere un maggior numero di persone (almeno il doppio rispetto ad oggi).

«Sinceramente mi sarei aspettato un ruolo più attivo da parte del ministero della Difesa che, a tutt’oggi, non mi risulta abbia dato la propria disponibilità o indicazioni chiare per l’utilizzo degli spazi presenti all’interno della caserme. La pandemia è un problema nazionale. Ritengo che lo stato, insieme alle Regioni e ai Comuni, debba fare di tutto per mettere a disposizione i propri spazi presenti sul territorio dando indicazioni chiare ai responsabili delle singole caserme fornendo linee di indirizzo uniformi a livello nazionale. Non ritengo giusto lasciare soli i Comuni, come spesso accade, a risolvere tutte le problematiche organizzative. In molti suggeriscono la Fiera di Campanara. Ho verificato ma tranne lo spazio utilizzato dal calcio a 5 è stata tutta affittata a una società privata».

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