Pesaro

Pesaro, lettera del sindaco al personale Rsa: «Vaccinarsi è un dovere per chi lavora con gli anziani»

Ci sono operatori non ancora vaccinati. Ricci e Mengucci: «La vaccinazione rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della Sanità Pubblica»

PESARO – Una lettera al personale delle Rsa per chiedere di vaccinarsi a chi ancora non lo ha fatto. «Vaccinarsi è un dovere etico, morale e civile nei confronti di tutti coloro che non potranno vaccinarsi perché malati. Un dovere nei confronti del Paese che vuole ripartire e liberarsi da questo maledetto virus».

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, insieme all’assessore alla Solidarietà Sara Mengucci, hanno inoltrato una lettera agli operatori di strutture socio-sanitarie che ancora non hanno deciso di vaccinarsi, per ribadire l’importanza di un’azione di responsabilità nei confronti delle persone più deboli.

«Chi lavora e sta a contatto con pazienti anziani o malati, deve in modo assoluto farlo – aggiungono -. La responsabilità individuale resta fondamentale per uscire da questa drammatica situazione, sanitaria ed economica. In questo momento di emergenza sanitaria come amministrazione comunale stiamo cercando di promuovere tutti quei comportamenti che favoriscono la riduzione dei contagi e soprattutto tutte quelle azioni che aumentano la consapevolezza dell’importanza di un intervento di prevenzione, il dovere morale di tutelare la salute dei più deboli». 

L’obiettivo comune è interrompere l’isolamento, ripristinare il contatto, le relazioni sociali e riappropriarsi di quella normalità perduta a causa del Covid-19. «La vaccinazione rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della Sanità Pubblica per la prevenzione primaria delle malattie infettive. Residenti e personale dei presidi residenziali per anziani, a seguito dell’alta percentuale dei deceduti a causa del COVID-19 in tutta Italia, sono considerati ad elevata priorità per la vaccinazione, poiché gli ospiti di tali strutture sono a rischio di malattia grave a causa dell’età avanzata e necessitano di livelli di assistenza adeguati per la presenza di patologie croniche sempre più importanti. Per questo – concludono – vi è la necessità e il dovere di intensificare gli sforzi per raggiungere tassi di copertura vaccinale più elevati tra gli operatori sanitari e sociosanitari in contatto diretto con i pazienti, le persone più esposte a questa pandemia e che hanno già provveduto a dare la loro piena adesione».

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