Pesaro

Pesaro, la casa delle tecnologie emergenti avrà sede al Largo Mamiani

Approvato lo studio di fattibilità. Pozzi e Frenquellucci: «Al lavoro per accogliere il polo dell’innovazione del territorio»

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PESARO – La Casa delle Tecnologie Emergenti posiziona il suo primo mattone con l’approvazione da parte della Giunta dello studio di fattibilità tecnico-economica del “Restauro e ristrutturazione funzionale del terzo piano dell’immobile comunale di largo Mamiani 13”. Un luogo dove la parola d’ordine è innovazione tra blockchain, intelligenza artificiale e machine learning.

L’intervento prevede la rigenerazione degli spazi (impianti, interventi architettonici, adeguamento degli spazi, sostituzione pavimenti, etc) per accogliere la sede della CTE – Casa delle Tecnologie Emergenti, il progetto finanziato dal Mise con 11milioni di euro, «che arricchirà e renderà più innovativa la Capitale Italiana della Cultura 2024» spiegano Riccardo Pozzi, assessore al Fare e Francesca Frenquellucci, assessora all’Innovazione. 

Alla delibera di marzo, con cui l’Amministrazione ha approvato il Protocollo d’intesa definendo cronoprogramma e attività dell’ente capofila (Comune di Pesaro) e dei partner, si aggiunge oggi lo studio di fattibilità dell’intervento che rivoluzionerà i locali di largo Mamiani; gli stessi locali che, una volta concluso il progetto del CTE, ospiteranno gli uffici del Servizio Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale del Comune (ad oggi posizionati al civico 4 di largo Mamiani) liberando l’amministrazione delle spese di affitto ad oggi coperte per la struttura (59.363 euro l’anno). 

Un intervento da 500mila euro doppiamente virtuoso, quindi. «Da una parte assegna un luogo fisico ad alta prestazione a quello che sarà il futuro incubatore di tecnologie dell’intera provincia; dall’altra ottimizza il patrimonio comunale e alleggerisce il bilancio comunale, da una voce importante legate ai fitti passivi» precisa Pozzi. 

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