Pesaro

Pesaro, indennità covid per gli operatori della sanità, sit-in di protesta davanti all’ospedale

Marche Nord e Area Vasta 1 si sono impegnati a pagare i premi ma i sindacati parlano di ritardi e chiedono che il corrispettivo sia allargato anche ad altri reparti

Un passato sit-in davanti all'ospedale di Pesaro

PESARO – Indennità covid per gli operatori della sanità, sit in di protesta davanti all’ospedale di Pesaro.

Una partita che si gioca sul surplus di pagamento per aver lavorato a stretto contatto con la pandemia. L’azienda Marche Nord ha fatto sapere che è pronta a pagare, ma i sindacati replicano con il presidio in Piazzale Cinelli a Pesaro per l’Azienda Ospedaliera Marche Nord e in via Ceccarini a Fano per l’Area Vasta 1.

I sindacati della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil dicono: «Basta al rimpallo di responsabilità tra aziende e Regione Marche. Gli “eroi” non hanno chiesto premi solo il diritto al riconoscimento di quanto maturato durante l’emergenza sanitaria covid-19. Il sit–in di protesta è a seguito della decisione di non pagare con la busta paga di maggio il salario accessorio maturato nei mesi di febbraio/marzo».


Alessandro Contadini della Cisl spiega cosa sta accadendo. «Con la busta di maggio non è arrivato nessun euro in più ai dipendenti. Il pagamento arriverà a giugno e speriamo in un conguaglio anche per i mesi precedenti. In media si parla di 100/150 euro lorde a dipendente. L’indennità è un diritto per aver lavorato in certi reparti come le terapie intensive e sub intensive, ma noi sosteniamo che vada erogato a tutti quanti sono entrati a contatto con degenti covid, quindi anche nelle malattie infettive, o dell’area medica o pronto soccorso. L’azienda invece paga in ritardo e non sappiamo a quanti. Apprezziamo il passo avanti però vogliamo vigilare e mantenere alta l’attenzione».

Il sit in davanti all’ospedale di Pesaro

Vania Sciumbata della Cgil plaude all’impegno assunto da Marche Nord ma sottolinea che «serve certezza anche per i dipendenti dell’Area Vasta e una platea più ampia di destinatari in un’area che ha avuto un alto picco di contagi e morti».

L’azienda ospedaliera Marche Nord fa sapere che «con lo stipendio del mese di giugno provvederà al pagamento delle dovute indennità contrattuali, maturate nel mese di marzo e di aprile 2020 dagli operatori sanitari Aormn, impegnati nell’emergenza covid-19. L’Azienda si è attivata per erogare le indennità ai dipendenti, che nei mesi di marzo e aprile hanno operato nei reparti allestiti per i pazienti affetti da coronavirus. Un lavoro straordinario riconosciuto da tutti e che è giusto venga ripagato sotto ogni punto di vista. In particolare, il provvedimento riguarda tutti i professionisti che sono stati in prima linea per accogliere e dare il massimo delle cure a tutti i pazienti covid positivi che, nei giorni del picco, sono stati più di 200 nel presidio del San Salvatore».

Il sit in a Fano

Allo stesso modo anche l’Area Vasta 1 dice che a giugno erogherà l’indennità di marzo e aprile per i dipendenti. «Un lavoro straordinario riconosciuto da tutti e che viene ripagato sotto ogni punto di vista».

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