Pesaro

Pesaro, inaugurata la nuova struttura del “Dopo di noi” per aiutare i disabili

Taglio del nastro per l’appartamento donato da Aias che accoglie 3 “protagonisti di un’esperienza di autonomia”. Pandolfi: «Il futuro del welfare ha casa qui»

Il progetto Dopo di Noi per aiutare persone con disabilità

PESARO – Disabilità gravi, ecco l’appartamento “Dopo di noi” inaugurato in via Buozzi 1, un luogo fisico ma anche un punto fermo per il welfare della città.

«Tutte le realtà che lavorano con la disabilità grave hanno messo il loro mattone, famiglie comprese, e hanno concretizzato un progetto di vera co-progettazione», capace di rendere gli “utenti”, «protagonisti di un’esperienza di crescita e indipendenza». Luca Pandolfi, presidente del comitato dei sindaci dell’At1 e assessore alla Solidarietà di Pesaro ha presentato il progetto che ha dato casa a 3 persone in situazione di disabilità grave (a cui si aggiungerà a breve una quarta persona), collocata nel centro di Pesaro. 

«I fondi nazionali, dedicati alla progettualità del Dopo di Noi – ha aggiunto Pandolfi -, sono in leggero incremento, ma le risorse sono comunque insufficienti a coprire la domanda potenziale: in Italia le persone con disabilità grave che vivono con i genitori sono circa 260.000, di questi il 64% necessiterà di accoglienza residenziale alternativa all’attuale per il progressivo invecchiamento dei familiari dai quali dipendono. In provincia, sono 1.780 le persone con disabilità, 1/3 delle quali non autosufficienti, con possibilità ridotta di accoglienza in servizi residenziali locali pubblici. Progetti come quello che presentiamo oggi dunque sono sempre più urgenti e necessitano di risorse in quanto investimenti virtuosi, esempi di un welfare efficace e costruttivo come testimonia il sorriso dei 3 “protagonisti” che vivono in questo ambiente familiare e accogliente». 

E pensato per evitare l’istituzionalizzazione, favorire l’integrazione e la progressiva presa in carico, nelle situazioni in cui il sostegno della famiglia è compromesso dall’assenza o dall’età adulta dei parenti. «In questo spazio i protagonisti vivono la loro esperienza, gli educatori ed operatori sono solo al loro fianco – ha precisato Roberto Drago, coordinatore dell’ATS1 -. Il futuro del welfare è questo: non dobbiamo pensare a interventi “a favore di” ma a “interventi con”».  

La struttura di via Buozzi, attivata dal progetto dell’ATS1, collocata al 6° piano di un condominio, è stata messa a disposizione da Aias che l’ha ricevuta in donazione: «Abbiamo adeguato la casa per i protagonisti che oggi e nel futuro la vivranno. Speriamo che le donazioni siano sempre più numerose e continue; di questo abbiamo bisogno: non solo di contributi pubblici ma anche dell’apporto della comunità» ha sottolineato il presidente Franco Tonucci. All’interno vivono 3 persone e un assistente (h24) e, a rotazione, gli educatori delle associazioni coinvolte – Associazione AIAS, Associazione ANFFAS, Associazione Insieme, Cooperativa CEIS, Cooperativa Labirinto, Cooperativa T41 a – riunite in sinergia nella Fondazione Noi Domani (gestore del progetto), rappresentata dalla presidente Emanuela Angelini: «Siamo molto orgogliosi di essere qui, come capofila di un grande progetto avviato nel 2018. Ci abbiamo creduto, lavorato e sperato tanto. Vedere che oggi siamo “arrivati” all’obiettivo ci rende felici perché valorizza il significato dell’autonomia: un diritto che deve essere davvero di tutti. Un grazie enorme agli educatori e agli operatori che lavorano con noi, per noi, per loro».  

La normativa “Dopo di noi” – che prevede percorsi di accompagnamento all’uscita dal nucleo familiare e di supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative – ha permesso di realizzare nel territorio 3 appartamenti per 9 persone in situazione di disabilità. L’appartamento di via Buozzi si aggiunge a quello di via Battaglia, a quello di largo Ascoli Piceno (che accoglie 4 “protagonisti” del Dopo di noi e 6 persone con disabilità lieve) e alla struttura per le “Prove di volo”, percorsi di preparazione al distacco dal nucleo di origine e di graduale costruzione di un progetto di vita autonoma in condivisione con altri.  

«L’obbiettivo di tali progetti, muove dall’assunto che la persona con disabilità va sostenuta e accompagnata in tutto il suo percorso di vita e sviluppo dell’autonomia – conclude Pandolfi -. Li metteremo in atto anche con l’aiuto dei 715.000 euro di Pnrr che serviranno a incrementare l’offerta residenziale e che ci auguriamo verranno “sbloccati” dalle indicazioni dell’Ast: un “ok” necessario per avviare il progetto con i nominativi dei destinatari degli interventi già da noi individuati».  

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