Pesaro

Pesaro, foreste mobili per il “Bosco che cammina”. Verso una città più verde

Al vaglio 52 progetti affinchè alberi e piante trovino una loro dimora definitiva in città, recuperando spazi per la pedonalità

I tavoli di confronto per il progetto "Il bosco che cammina"

PESARO – Una foresta mobile, poi il progetto definitivo per la messa a dimora di alberi e verde. Ci sarà anche un Bosco che cammina a narrare “La Natura della Cultura” di Pesaro 2024 e a trasformare la città, rigenerandola passo dopo passo. Questa l’idea alla base del primo dei progetti ufficiali di Pesaro, Capitale italiana della cultura per il quale sono al lavoro cittadini e associazioni che hanno preso parte ai primi due incontri coordinati dal consigliere Michele Gambini e dall’architetto Olga Moskvina e che proseguiranno venerdì 22 settembre, alle ore 21, negli spazi del Quartiere 9 della Biblioteca Louis Braille (piazza Europa 9, Baia Flaminia) con l’ultimo appuntamento della prima serie (che avrà seguito in autunno; adesione gradita, non obbligatoria, a d.pagnini@comune.pesaro.pu.it).  

«Un incontro che finalizzerà le idee già emerse nel percorso partecipativo avviato da settimane per immaginare la “città che ancora non c’è” ma che si colorerà di verde e che si animerà con l’energia data da una foresta ambulante, mobile, pronta a percorrere, modificandolo, il territorio tramite questo progetto» spiega Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza che sarà presente venerdì insieme ad Agostino Riitano, direttore artistico di Pesaro 2024, per guidare la co-progettazione che inserirà il Bosco che cammina nel progetto più ampio dell’anno della Capitale Italiana della Cultura.  

Arriveranno proposte, idee e visioni dai 52 partecipanti agli incontri che si sono già svolti (le cui idee saranno catalogate e analizzate per la fattibilità tecnica da un Comitato tecnico scientifico)

«Per costruire un progetto partecipato è necessario creare un processo in cui idee e opinioni possano confrontarsi e diventare proposta» spiega Gambini.  

Nel primo incontro si è discusso – tramite 6 tavoli di lavoro – sul valore culturale su cui concentrare il messaggio del progetto. Ne è emerso che il Bosco che cammina dovrà veicolare: il benessere psicofisico generato dalla vegetazione, la necessità di migliorare la cultura di gestione del verde e la cultura di progettazione degli interventi a scala urbana, cogliere l’opportunità data da un progetto che dovrebbe concludersi con la trasformazione definitiva di alcuni spazi, magari producendo interventi di micro recupero ambientale ripristinando la permeabilità del suolo in luoghi totalmente privi di elementi vegetali.  Nel secondo incontro i tavoli hanno elaborato proposte sulla destinazione definitiva delle piante «perché il progetto ha senso a patto che le stesse trovino una loro dimora definitiva in città, recuperando spazi per la pedonalità» aggiunge Gambini. Il vicesindaco Vimini ha sottolineato che, anche tramite il Bosco che cammina, Pesaro 2024 sarà occasione per trasformare alcuni luoghi della città; rigenerarli, ripensarli e valorizzarli tramite il cambiamento innescato dalla creatività e dalle energie della Capitale italiana della cultura

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