Pesaro

Pesaro, sì del Consiglio al bilancio consolidato ma è scontro su utili e strategie delle società partecipate

Per l'opposizione «le scelte di Marche Multiservizi e Aspes lasciano a desiderare». Bellucci: «Polemica strumentale»

Il consiglio comunale di Pesaro

PESARO – Via libera del consiglio comunale al bilancio consolidato, strumento che rappresenta “la situazione finanziaria e patrimoniale e il risultato economico della complessiva attività svolta dall’ente attraverso le proprie articolazioni organizzative, i suoi enti strumentali e le sue società controllate e partecipate”.

E’ stato presentato dal Segretario del Comune, responsabile del Servizio Finanziario, Claudio Chianese. «I risultati più rilevanti del bilancio consolidato sono l’aumento della patrimonalizzazione dell’ente ed il buono stato di salute contabile-finanziaria delle partecipate dell’Ente in linea con i risultati dei precedenti esercizi. Risultati da rimarcare, anche in considerazione dell’aumento della bolletta energetica che ha segnato fortemente l’esercizio finanziario 2022».

Per Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro): «La presenza del Comune nelle società partecipate è dovuta al garantire servizi efficaci alla cittadinanza. Aspes è la società che il Comune controlla e che garantisce servizi importanti. Davvero siamo soddisfatti del servizio di manutenzione del verde o dei cimiteri della città? Per non parlare delle altre attività collaterali, come la gestione della VitriFrigo Arena, o della recente permuta della tribuna del Benelli». Su Marche Multiservizi «In pochi sono consci dell’impatto che le scelte politiche dell’Amministrazione comunale hanno sul territorio provinciale» ha detto riferendosi all’ipotesi della discarica a Riceci, «Se il socio pubblico avesse svolto il suo ruolo non avremmo parlato né dell’ipotesi di Riceci, né dell’aumento dei compensi». 

Castellani ha tirato il freno a mano: «Non stiamo parlando del bilancio delle partecipate ma di quello consolidato che acquisisce documenti economici già approvati degli enti. È uno strumento di controllo, non di gestione, in cui ciò che fa la differenza è il patrimonio. Considerato il peso dei nostri investimenti accresciamo il valore per arrivare al doppio di quello che perdiamo». 

Mentre il leghista Dario Andreolli ha detto: «Le società principali partecipate dal Comune, Aspes e MMS (quelle dalla maggior valenza economica), lasciano a desiderare sulle scelte fatte. Di Aspes, non se ne capisce la strategia: vuole portare avanti servizi che non le appartengono. Peggio ancora è però la strategia che il Comune ha messo in atto con MMS: gli utili sono fatti sulla base di una Tari che è la più alta delle Marche, un risultato su cui non credo ci sia nulla di cui essere orgogliosi». 

Per Bellucci (Pd): «Se è vero che il bilancio è una fotografia dell’andamento economico non possiamo trasformarlo in uno schizzo. Dobbiamo leggere i numeri e non usare questo documento a pretesto per fare un discorso su alcuni elementi delle attività delle società partecipate, è strumentale». 

Sì dell’assise (con 18 favorevoli, 10 contrari, 1 astenuti) anche alla delibera di approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP) 2024/2026, esposta dal Segretario Chianese: «Votiamo un adempimento formale, sarà come sempre specificato e affinato nella nota di aggiornamento di novembre e nel bilancio di previsione 2024-2026 di dicembre».  

Critica la consigliera Marchionni, che ha ripreso alcune delle parole chiave contenute nella parte strategica del DUP: «Abbracciare, ma chi? Le famiglie in lista d’attesa nei nidi comunali? Quelle che sperano di entrare nei servizi estivi? Quelle che si appellano al servizio comunale per la qualità ma anche per le rette calibrate su indici Isee. Non è sufficiente ristrutturare qualche edificio per dire di aver investito sulla scuola». E ancora: «Siete convinti che affidare parte dei servizi educativi a una cooperativa sia la scelta migliore?» Sulla parola Respirare del Dup: «Respiratela voi l’aria di Pesaro, città che non muove un dito rispetto ai ripetitori 5G». Sul termine “Accelerare”: «È il meno adeguato per definire l’attività amministrativa di questa giunta che quando si tratta di opere pubbliche è una lumaca». Mattioli ha poi chiesto «la convocazione della Commissione cultura per rendere edotto il Consiglio sui progetti di Pesaro 2024». 

Per il parere della giunta, l’assessora Murgia ha detto: «Abbracciare significa non solo fare i conti con i numeri; è facile guardare la parte che manca ma non si può accettare che si dica che l’Amministrazione non investe sui servizi educativi. Pensiamo a una scuola diversa, inclusiva, all’avanguardia non solo per gli oltre 20milioni individuati dalla giunta per rigenerarne l’edilizia. Pesaro ha uno dei servizi più virtuosi d’Italia, perché lo attua in collaborazione e perché lavora per renderlo sempre più articolato, vicino alle famiglie. A partire dalla Capitale italiana della cultura. Perché non si chiede invece alla Regione di colmare il deficit per sostenere i servizi educativi? Il Comune ci investe 9 volte quello che mette la Regione Marche per tutto il territorio». 

Mattioli ha precisato: «È stato fatto un attacco personale non dovuto. Per realizzare il programma di Pesaro 2024, abbiamo dovuto anticipare 800mila euro. A gennaio il programma partirà (prima di quanto solitamente fanno le capitali), e ancora ci stiamo chiedendo che fine ha fatto il finanziamento di 1 milione che la Regione aveva dichiarato di dare in sede di audizione di fronte al Ministero». Mattioli ha ricordato quanto fatto dal Comune su: «Servizi sociali, politica di tutela e sostegno alle a donne vittime di violenza e alle persone più fragili, come quelle con autismo che dovranno aspettare chissà quanto per avere una struttura visto che la Regione ha bloccato la realizzazione del Centro in via Vatielli». 

Biagiotti ha detto: «Il Comune sta dando servizi e risposte; al contrario della Regione che ha dimenticato Pesaro. Mi sento un Comune a parte, dimenticato e attaccato». 

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