Pesaro

Pesaro, il bosco del Miralfiore come una discarica: plastica, siringhe e bidet

I volontari dell'associazione "Le Voci del Miralfiore" hanno dedicato una mattina alla pulizia. «Terra di nessuno, gravissimo inquinamento»

I volontari dell'associazione Le voci del Miralfiore

PESARO – Bosco del Miralfiore invaso dai rifiuti, tanti volontari hanno raccolto plastiche e immondizia. A raccontarlo è l’associazione “Le Voci del Miralfiore” – composta da Associazioni e privati cittadini: «Animati dalla volontà di risanare il bosco dopo anni di completo abbandono, domenica mattina un gruppo di volontari hanno ripulito parte dell’area verde localizzata in via Cimarosa limitrofa al parco Miralfiore. Si tratta di una zona che storicamente è parte integrante del Miralfiore, anche se ne resta fuori rispetto all’attuale recinzione poiché in passato era edificabile, quindi non poteva essere inclusa all’interno del parco urbano.

Dall’area in questione, utilizzata evidentemente come discarica abusiva, i volontari hanno rimosso una montagna di rifiuti, in parte ricoperti da una coltre di vegetazione: bottiglie di plastica e di vetro, lattine, biciclette, vasi di terracotta, zaini, sci, scarponi, materassi, tessuti appartenuti a capi d’abbigliamento, coperte, macchine da scrivere, siringhe e persino un lavabo e un bidet. Molti dei rifiuti si trovavano in uno stato avanzato di deterioramento a causa del loro lungo perdurare in natura; nel caso di un intervento (forse già programmato) di trinciatura di rami, foglie, erba e canne, essi si sarebbero irrimediabilmente mescolati con la parte organica, causando un gravissimo inquinamento ambientale».

I rifiuti trovati al Miralfiore

Quello di domenica mattina è stato soltanto un inizio. L’associazione fa sapere: «Restano da rimuovere molti rifiuti ancora, per cui verranno organizzate altre giornate aperte ai cittadini per proseguire l’operazione di raccolta, essendo possibile distribuirsi nell’ampio spazio in gruppi che rispettino le dovute distanze. Ma, soprattutto, è auspicabile che l’area boschiva in questione diventi a tutti gli effetti parte integrante del parco urbano Miralfiore. Infatti, attraverso una corretta gestione che la renda anche più fruibile, questa “terra di nessuno” potrebbe continuare a svolgere l’importantissima funzione boschiva di filtrare e trattenere particolato e rumore e, allo stesso tempo, diventare per i cittadini un luogo piacevole, ricreativo e rinfrescante durante l’estate.

Un ringraziamento da parte dei volontari ad Auser provinciale per aver fornito guanti e sacchi».

Ti potrebbero interessare