Pesaro

Pesaro, bici rubate o abbandonate: l’istituto Bramante-Genga le tira a lucido

Progetto Ciclofficina sociale: i mezzi andranno all'asta per finanziare le attività di inclusione dell’istituto. L'assessora Murgia: «Bell'esempio di scuola»

L'assessore Murgia con Belloni e i ragazzi del progetto Ciclofficina Sociale

PESARO – Bici abbandonate tirate a lucido da giovani meccanici per poi andare all’asta e incentivare i fondi per le attività di inclusione dell’istituto. Il progetto si chiama “Ciclofficina Sociale” e hanno partecipato 20 studenti dell’istituto Bramante Genga che, una volta a settimana, fino a fine giugno, s’incontrano negli spazi del centro Totem di Villa San Martino per lavorare alla rigenerazione delle biciclette provenienti dal magazzino del Comune – abbandonate o che erano state rubate – e messe a disposizione dall’assessorato all’Operatività di Enzo Belloni. 

«Un altro bell’esempio della scuola che ci piace» dice Camilla Murgia, assessora alla Crescita e alla Gentilezza, rispetto al progetto realizzato in collaborazione con Urbico Bike Courier e Comune di Pesaro. 

«Un’efficace iniziativa di aggregazione» sottolinea Murgia, «nata dall’esigenza di offrire agli studenti l’opportunità di mettersi in gioco e confrontarsi con realtà diverse rispetto alla scuola» precisa Cinzia Biagini, dirigente scolastico Istituto tecnico economico tecnologico “D. Bramante – G. Genga”. Attraverso le attività di “Ciclofficina Sociale” è stato possibile migliorare la qualità educativa e formativa della nostra azione, promuovere il dialogo con i ragazzi, stimolare la loro motivazione, rafforzare il legame con il territorio in cui vivono. Un grande grazie ai docenti». 

«Con la donazione gratuita di questi mezzi – spiega Murgia – diamo alla scuola un’occasione per mettere in pratica le conoscenze distribuite durante le lezioni didattiche e ai ragazzi l’opportunità di acquisire nuove abilità e competenze con dei momenti che fanno e facilitano l’aggregazione tra i ragazzi». E che promuove anche i valori sociali, perché «Le bici recuperate tramite il lavoro dei ragazzi dell’“Officina Sociale”, saranno messe in vendita con un’asta di beneficenza il cui ricavato ricadrà sulla scuola come fondi destinati all’inclusione. Ancora una volta è questa la scuola che ci piace». 

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