Pesaro

Pesaro, gli ambientalisti: «Quattro nidi abbandonati al Miralfiore, no alle visite all’Oasi in questo periodo»

Gli ornitologi e La voce del Miralfiore: «Il continuo flusso di visitatori provoca l'allontanamento dai nidi e perdite di covate. Brutta gestione»

Un airone cenerino

PESARO – Visite all’Oasi del parco Miralfiore, gli esperti avvertono: «Quattro specie di uccelli hanno abbandonato i nidi».

A rilevarlo è La voce del Miralfiore su consiglio di esperti Ornitologi locali. «Invitiamo i cittadini che intendano tutelare questo prezioso bene comune, a rinviare la visita all’Oasi ad un’occasione più opportuna. Nessun boicottaggio, ma un invito di buonsenso che non dovremmo essere noi ad esprimere, in quanto di competenza dell’attuale Gestione del Parco che evidentemente, oltre a non conoscere ciò che gestisce, risulta impegnata esclusivamente a promuovere la propria immagine piuttosto che tutelare la fauna selvatica dell’Oasi».

Per le associazioni Gruppozero, La lupus in fabula odv, La voce del Miralfiore, Lipu Pesaro, Ornitologi marchigiani aps, Sequs «A dimostrazione dell’ottima gestione precedente, durante i censimenti svolti nel 2022 è stata rilevata la nidificazione con decine di nidi delle seguenti specie: Marangone minore, Garzetta, Airone guardabuoi, Airone cenerino. Solo ora, l’assessore di competenza sembra essersi accorto di questo gioiello e, anziché tutelarlo come meriterebbe, lo trasforma in un motivo di vanto personale senza nemmeno rendersi conto del danno che gli sta arrecando. A questo riguardo si evidenzia che a seguito delle visite organizzate dallo stesso assessorato, degli otto nidi costruiti dai marangoni minori, uccelli protetti dalla normativa italiana ed europea, quattro sono stati abbandonati. Quindi, per quale ragione le Associazioni ambientaliste chiedono di non effettuare le visite in questo periodo e con queste modalità? Perché ancora in questi giorni la fauna selvatica che popola l’Oasi è in fase di nidificazione e un flusso continuo di visitatori provoca l’allontanamento degli adulti dai nidi, traducendosi nell’inesorabile perdita delle covate».

Le associazioni precisano che «nel corso degli ultimi venti anni, l’unica visita mensile con un solo passaggio rapido non disturbava la nidificazione, prova ne è la crescente presenza di avifauna riscontrata dai censimenti effettuati che ora invece evidenziano una preoccupante regressione».

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