Pesaro

A Pesaro ci sono 980 persone in quarantena. Ricci: «A Pasqua non abbassiamo la guardia»

L'invito del sindaco è quello di rispettare le regole. «L'ospedale è in tensione. Faremo tamponi alle medie e superiori»

Il sindaco Matteo Ricci

PESARO – Solo nella città di Pesaro ci sono 625 positivi. L’invito è quello di non abbassare la guardia. E 250 agenti di polizia saranno impegnati nei controlli.

Secondo i numeri della Regione a Pesaro ci sono 980 persone in quarantena di cui 625 positivi al virus.

«Massima attenzione, non dobbiamo abbassare la guardia». Questo il messaggio del sindaco Matteo Ricci per la Pasqua 2021, «usiamo prudenza e rispettiamo le regole». No assembramenti, sì a visite a casa di parenti, ma massimo due persone e una volta al giorno. Annunciati tanti controlli, «da parte delle forze dell’ordine e Polizia Municipale. Quindi fate attenzione, ognuno deve stare nel proprio quartiere, stiamo sparsi». Il virus «è ancora tra di noi –  continua – ed è ancora più insidioso. Solo nella nostra città ci sono oltre 500 positivi. Speriamo sia l’ultimo sacrificio, per avere graduali riaperture».  

Poi il commento sulla zona arancione e riapertura delle scuole. «Dalla prossima settimana le Marche passeranno in zona arancione, ma l’allerta rimane massima perché il nostro ospedale è in grande tensione. Fino a che la campagna di vaccinazione non avrà numeri sufficienti a garantire l’immunità di gregge, non potremmo abbassare la guardia».

Sulla riapertura delle scuole: «Se vorrà la Regione, le scuole potranno riaprire in presenza almeno al 50% anche per i ragazzi delle superiori. Speriamo venga fatto, ovviamente garantendo la sicurezza: continuiamo a chiedere lo screening periodico per gli studenti, perché i ragazzi sono fuori dalla campagna della vaccinazione. Fino a 16 anni non verranno vaccinati, sopra lo faranno al termine dell’anno scolastico. Noi, come Amministrazione, ci stiamo attrezzando: la prossima settimana faremo i tamponi alle scuole medie, quella successiva alle superiori. Se Regione e Stato non faranno il loro dovere, per la terza volta il Comune si sostituirà a loro monitorando gli studenti: la scuola sicura si può fare». 

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