Pesaro

Pesaro, 19 nigeriani in manette per lo spaccio al Miralfiore. Rifornivano 40 clienti al giorno (VIDEO)

L'operazione della polizia ha portato a un'ordinanza da 1200 pagine di documentazione. E il giro d'affari è da 10-12 mila euro al giorno

Lo spaccio al Miralfiore

PESARO – Spaccio al parco Miralfiore, 19 nigeriani in manette. La Polizia di Stato di Pesaro e Urbino, nel quadro di un’indagine diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Pesaro, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa nei confronti di 19 soggetti di nazionalità nigeriana, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Ordinanza eseguita nella scorsa notte con la polizia che ha rintracciato e portato in carcere 13 persone. A sei di loro, invece, è stato imposto il divieto di dimora. Si tratta di profughi, in attesa di ottenere il permesso come rifugiati per motivi politici.

Un’indagine che parte da lontano, dal giugno del 2020. Da qui una serie di appostamenti, controlli, intercettazioni audio e video. E anche polemiche perché per garantire la visuale è stato fatto una potatura del sottobosco del Parco Miralfiore che ha scontentato gli ambientalisti. Polemica rispedita la mittente dall’assessore Enzo Belloni, nonostante la raccolta firme degli ambientalisti.

Dalle indagini dei poliziotti della Squadra Mobile è emerso che i i 19 nigeriani tra cui una donna (tra i 20 e i 35 anni) si sarebbero resi responsabili, negli ultimi due anni, di almeno 500 episodi di cessione di stupefacenti, consumati essenzialmente all’interno del parco Miralfiore di Pesaro, agevolati dalla particolare conformazione dell’area verde e dalla vicinanza della Stazione Ferroviaria e della Stazione degli autobus extraurbani. Un giro di spaccio da 7-800 euro a spacciatore al giorno. Dunque oltre 10 mila euro al giorno. Con clienti che arrivavano anche da fuori per comprare, visti i prezzi più bassi. Almeno 30-40 clienti di tutte le età sia per la cocaina che per l’eroina. Una piazza di spaccio in piena regola, contesa anche tra le stesse bande di nigeriani. Droga trasportata spesso in ovuli ingeriti.

Tale attività criminale, nel corso del tempo, ha fortemente interferito con il diritto dei cittadini a fruire di quel parco, ingenerando un conseguente senso di insicurezza. Per contenere il fenomeno, in accordo con la Procura della Repubblica di Pesaro e d’intesa con il Signor Prefetto di Pesaro e Urbino, sono state potenziate le attività di prevenzione nell’area del Parco Miralfiore.

A partire dal mese di agosto, la Questura ha disposto numerosi servizi straordinari di controllo, eseguiti in maniera coordinata dalla Polizia di Stato, dall’Arma Carabinieri, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Locale di Pesaro.

La succitata attività ha avuto come positivo riscontro 500 identificazioni, 6 arresti, 26 denunce a piede libero e 37 misure di prevenzione.

Vitale per l’azione preventiva è stata, infine, manutenzione straordinaria del verde pubblico operata dall’Amministrazione Comunale di Pesaro, sollecitata dalla Questura e finalizzata ad agevolare la sorvegliabilità della porzione dell’area del parco interessata dall’attività di spaccio.

Per il Questore Raffaele Clemente «un’operazione importante. Un’azione con effetto non permanente che vogliamo stabilizzare. Il parco era diventato un modello di distribuzione con vari gruppi di controllo che si sono succeduti. Non è finita, continueremo con la pressione. Questi primi risultati raggiunti costituiscono il punto di partenza per la sicurezza di quel territorio cittadino».

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