Pesaro

Cartoline da Passaggi 2022, in archivio un’edizione da record – FOTO

In nove giorni 197 eventi fra presentazioni librarie, giornate di mostre, laboratori, visite guidate, cene, conversazioni ed altri appuntamenti che hanno arricchito la manifestazione, visitata da circa 45mila presenze

Il Pubblicodi Passaggi, sul palco Francesca Michielin
Il pubblico di Passaggi, sul palco Francesca Michielin

FANO – Un’edizione da record. Sono queste le parole che meglio descrivono Passaggi Festival 2022, kermesse da poco conclusa, che ha fatto diventare Fano per nove giorni la capitale della letteratura e dell’editoria grazie ai 197 eventi fra presentazioni librarie, giornate di mostre, laboratori, visite guidate, cene, conversazioni ed altri appuntamenti che hanno arricchito la manifestazione, visitata da circa 45mila presenze.

I libri presentati sono stati 112, le mostre allestite 5 (ancora in corso, ingresso gratuito), mentre sono stati organizzati 17 laboratori che hanno visto la partecipazione di 222 bambini.

Per gestire Passaggi Festival, si sono messe in moto ogni giorno 130 persone, in gran parte giovani e per il 90 percento donne, tra cui 40 studentesse e studenti del Liceo Nolfi-Apolloni di Fano.

«L’esperienza vissuta a Passaggi Festival – raccontano due di loro, Asia e Carolina – ci ha catapultate in un mondo nuovo ed entusiasmante che ci ha arricchito, oltre che di conoscenze culturali e sociali, anche dal punto di vista umano. Auguriamo a tutti gli studenti di vivere un’esperienza simile».

Bene anche la vendita dei libri, come evidenzia il direttore generale di Librerie Coop Nicoletta Bencivenni: «Quest’anno, anche grazie al maggior numero di eventi e alla libreria centrale nella tenda in corso Matteotti, la vendita dei libri è cresciuta del 50% rispetto allo scorso anno. Gli oltre 2.500 volumi venduti sono il miglior risultato di sempre».

Positivo il giudizio del presidente del comitato scientifico, il sociologo Nando dalla Chiesa: «Il festival di Fano è ormai, nei fatti, nelle cifre, per la corrente emotiva che lo attraversa, uno dei più importanti appuntamenti culturali nazionali. Un’attrazione per lettori e per curiosi, cittadini informati e professionisti dell’editoria. Un festival aperto, senza pregiudizi, e tuttavia con una sua rotta ferma e discreta. Che sta totalmente dentro il Paese ma cerca anche di farlo progredire. Nato non da un disegno dall’alto ma da un gruppo di amici che gli dà anima e coesione. Un bellissimo esperimento riuscito».

Giovanni Belfiori, che il festival lo ha ideato e lo dirige dal 2013, così descrive l’anima di Passaggi: «I libri sono la bussola migliore per attraversare la vita, per conoscere noi stessi, per crescere, costruire relazioni, consolarci, ma sono anche un formidabile volano turistico. I libri invadono la città e la città si riempie di turisti. La formula è molto semplice, l’incontro dell’autore con i lettori. Non un ‘tipo’ di autore, ma tanti tipi: dalla firma popolare all’accademico sconosciuto al grande pubblico, dal personaggio prestato alla scrittura a quello che ne ha fatto la sua ragione di vita, poiché un festival di libri può decidere la meta finale, ma le tappe del viaggio le stabiliscono i lettori, che hanno gusti diversi, a volte contraddittori, ma sempre da rispettare».

Raggiante il presidente del festival, Cesare Carnaroli: «Dopo questa grande esperienza confortata dai numeri, si può dire, senza presunzione, che siamo tra i primi festival letterari in Italia, ma, al di là di ogni classifica, quello che conta è il riconoscimento del pubblico e della stampa. Il successo è il risultato di un grande gioco di squadra: tutto ha ‘girato’ come l’ingranaggio perfetto di un orologio. Neanche una ‘sbavatura’, come suol dirsi, probabilmente per la serenità d’animo che Comune di Fano e Regione Marche sono stati in grado di garantire con contributi finanziari e apporti umani dei vari assessorati alla Cultura e al Turismo, insieme ai tanti sponsor privati. Ora il festival va strutturato sempre più in termini finanziari, con l’impegno di dare continuità occupazionale a quei giovani talenti che lo hanno reso grande».

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