Pesaro

Parco San Bartolo, Vimini: «La Regione metta più soldi non più consiglieri e non estrometta la Provincia»

Il vicesindaco di Pesaro: «Inserire figure politiche stravolgono i numeri nelle decisioni a partire dalla nomina del Presidente»

Daniele Vimini, assessore alla cultura di Pesaro

PESARO – Il possibile aumento di membri del Cda dell’Ente Parco San Bartolo genera nuove polemiche. La proposta di legge della Regione Marche amplierebbe da 5 a 7 i membri del Consiglio direttivo dell’ente Parco Naturale San Bartolo, e aumenterebbe da 1 a 3 il numero dei membri di nomina regionale. 

«Giù le mani dal Parco San Bartolo» sbotta Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro. 

«In questi due anni – sottolinea Vimini – è già capitato mi trovassi in disaccordo con alcune politiche della Regione Marche, in particolare sugli ambiti di cultura e turismo, ma ho evitato di prendere posizioni pubbliche per il ruolo che ricopro. Ho anzi cercato di lavorare, in particolare con gli assessorati di riferimento, per migliorare le proposte ed evitare che una legittima volontà di marcare una discontinuità politica, travalicasse in scelte dannose per la sopravvivenza delle istituzioni – che sono di tutti, non di una parte soltanto – spesso ottenendo ascolto e collaborazione». 

«Ora però la volontà di alcuni consiglieri regionali di operare un blitz sulla composizione dell’Ente Parco San Bartolo non può passare sottotraccia» continua il vicesindaco che elenca poi “i perché”: «Per l’assenza totale di confronto con i Comuni di Pesaro e Gabicce e la Provincia, nonché dell’associazionismo di riferimento di questa proposta e per la mancata chiarezza di quello a cui la stessa mira, se non un’occupazione politica dei luoghi della decisione». 

Per Vimini, la proposta comporterebbe «uno stravolgimento di numeri nelle decisioni»: «Da un direttivo in equilibrio, composto da 5 membri, si arriverebbe a un consiglio composto da 7, di cui addirittura 3 nominati dalla maggioranza Regionale per inserire figure politiche volte a stravolgere i numeri nelle decisioni (a partire dalla nomina del Presidente) ed estromettendo addirittura la Provincia di Pesaro e Urbino, proprietaria della strada Panoramica che attraversa il Parco e che ne rappresenta una parte essenziale». 

«La Regione deve mettere più soldi nel Parco San Bartolo, non più consiglieri – continua il vicesindaco -e avere rispetto delle leggi, degli ordinamenti e delle altre istituzioni. La stessa avvocatura della Regione ha evidenziato profili di incostituzionalità, il Consiglio delle Autonomie Locali delle Marche si è già pronunciato contro questa proposta. Fin dove ci si vuole spingere a colpi di maggioranza, magari con un voto notturno del prossimo Consiglio?». 

Tra i pareri contrari alla proposta, Vimini cita quelli di Legambiente e Federparchi, «che si sono espresse in maniera negativa, fattore che porterebbe anche un danno di immagine del territorio, causato dalla perdita di credibilità delle politiche ambientali e turistiche della zona (anche perché altri parchi marchigiani non hanno avuto la stessa ‘attenzione’ da parte dei solerti consiglieri regionali)». 

Poi l’appello: «Si fermi questa carovana improvvisata e desiderosa solo di spartire posti e decisioni, si lasci il Parco libero di operare pur nella dialettica rispetto alle scelte e anche sui futuri vertici. Questi mesi di stallo dovuti alla situazione creata da questa legge raffazzonata stanno facendo perdere tempo, finanziamenti e possibilità di sottoscrivere atti come gli accordi di programma vitali all’operatività del Parco. Prevalga la politica, si fermino gli appetiti impropri: non è di questo che ha bisogno uno dei luoghi più belli, iconici, rappresentativi e meglio conservati e gestiti della riviera adriatica» ha concluso Vimini.  

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