Pesaro

Parco Miralfiore Pesaro, Vieni Oltre: «Le potature selvagge non arginano lo spaccio»

La lista civica contraria agli sfalci della vegetazione. «Non ha nessuna giustificazione, anche Legambiente sbaglia»

Gli sfalci che aumentano la visibilità, al centro delle critiche degli ambientalisti

PESARO – Potature e spaccio, sul caso interviene la lista Civica Vieni Oltre con il portavoce Italo Campagnoli.

Il riferimento è al Parco Miralfiore e allo sfalcio della vegetazione che consente alle forze dell’ordine di vedere meglio i pusher che notoriamente si aggirano nel parco. Un provvedimento che aveva permesso l’operazione Cento Fiori, con l’arresto di 19 persone.

«Le dichiarazioni della presidente di Legambiente di Pesaro a giustificazione delle potature nei boschi del Miralfiore, (necessità di individuazione dei “pusher”) non sono condivisibili soprattutto per quanto riguarda tutte le demolizioni di siepi di confine con i parcheggi e con la stazione. Quella vegetazione così compatta e impenetrabile serviva sia a limitare l’impatto visivo delle automobili, ma soprattutto attenuava l’impatto acustico e non comportava alcun problema di visibilità e nascondiglio per i pusher. Le potature all’interno dell’oasi naturalistica non hanno nessuna giustificazione, sia quelle nei confini vicino alle recinzioni che quelle all’interno, le siepi erano soprattutto elementi di protezione per la fauna presente nell’area naturalistica. Con l’eliminazione delle siepi è stata ridotta anche una buona parte della nidificazione».

Per Vieni Oltre «nessuna giustificazione delle potature eccessive per lo spaccio. Quello che lascia veramente stupefatti è che una associazione ambientalista come Legambiente possa ignorare tutto questo e soprattutto ci chiediamo perché? È vero che con la nuova presidenza della associazione si è assistito ad un progressivo allinearsi ai voleri politici della maggioranza, prendendo così un ruolo di “copertura e giustificazione ambientalistica” alle tante scelte a discapito del verde pubblico così come al sostegno al discutibile progetto di realizzazione del termovalorizzatore. Queste prese di posizione hanno tra l’altro segnato un evidente distacco da tutte le altre associazioni del mondo ambientalista. Però questo caso è veramente eclatante sia per la sua insensatezza: ma veramente si pensa che con meno alberi gli spacciatori possano essere arginati? Inoltre quando mai un assessore, e ancor di più una associazione ambientalista, hanno avuto il compito di intervenire di propria iniziativa a tutela dell’ordine pubblico senza nemmeno consultare le forze dell’ordine? A tutt’oggi non risultano richieste in questo senso da parte degli organi preposti.

Come lista civica Vieni Oltre chiederemo se le dirigenze regionali e nazionali di Legambiente siano a conoscenza di questa scelta e soprattutto la condividano».

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