Pesaro

Paolini: «35 classi delle superiori con oltre 30 alunni a Pesaro, servono provvedimenti»

Il presidente della Provincia ha scritto all'assessore Bravi e al ministro Azzolina per avere più personale docente per ridurre le classi pollaio

banchi di scuola
Aula scolastica

PESARO – Classi pollaio, il presidente della Provincia di Pesaro Giuseppe Paolini scrive all’assessore regionale Bravi e al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Marcella Tinazzi. In provincia di Pesaro ci sono 35 classi delle superiori con almeno 30 o più alunni, motivo per cui si chiedono soluzioni per rispettare le norme anti contagio.

«Ho appreso con sollievo che il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato l’Ordinanza che stabilisce i criteri di riparto delle risorse previste dal decreto Rilancio, destinate all’organico aggiuntivo. Tali risorse saranno assegnate per il 50% sulla base del numero degli studenti sul territorio e per il 50% secondo le richieste avanzate dagli Uffici Scolastici Regionali. Con queste risorse aggiuntive, per dirlo con le parole del Ministro Lucia Azzolina, “Potremo finalmente cominciare a superare quelle norme, nate in epoca di tagli feroci alla scuola, che hanno portato al sovrafollamento delle classi. Con il decreto rilancio abbiamo infatti previsto la possibilità di derogare al numero di alunni per classe per ridurlo progressivamente. Un cammino che dovremo poi proseguire anche oltre l’emergenza”.
Esprimo al Ministro Lucia Azzolina il mio plauso per l’assunzione di questo impegno politico che permette l’avvio di un processo significativo per il superamento delle “classi pollaio”. Al contempo non posso che prendere atto del netto contrasto di tale impegno con le norme di Edilizia Scolastica in vigore, le norme per la formazione delle classi, prevedono in un’aula di 7×7 la paradossale presenza “in sicurezza” di 30 studenti».

Con l’Ordinanza, il Ministro dell’Istruzione, di concerto col MEF, ha autorizzato i Dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali a derogare ai limiti del numero minimo e massimo degli alunni per classe definiti dal DPR 81/2009 e ad attivare incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/21 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Paolini però fa notare la situazione della Provincia di Pesaro in cui ci sono negli Istituti d’Istruzione Secondaria Superiore di 2° grado 745 classi. Tra queste 35 classi da 30 studenti e più (4,69% del totale); 16 classi da 29 studenti (2,14%); 30 classi da 28 studenti (4,02%); 31 classi da 27 studenti (4,16%); 48 classi da 26 studenti (6,44%).

«Ci sono situazioni che possono essere ulteriormente aggravate dalla presenza di disabili con relativi docenti di sostegno, che incrementano il numero di presenze complessive all’interno delle aule. Per questo chiedo al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche qual è stata la Sua richiesta per l’assegnazione di risorse aggiuntive per l’organico della nostra Regione e con quale criterio verranno assegnate agli Ambiti Territoriali provinciali le risorse destinate all’organico aggiuntivo e al contrasto delle “classi pollaio”. Segnalo l’esigenza di tenere debito conto in tale ripartizione, della particolare situazione del territorio della provincia di Pesaro e Urbino, risultante dai dati Istat territorio già ad “alta diffusione” nella recente pandemia covid con attuale presenza di piccoli focolai, e confinante con l’Emilia Romagna, altra Regione ad “alta diffusione”. Questa situazione, peculiare rispetto alle altre province marchigiane, merita particolare attenzione e sostegno per garantire un avvio di anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione del coronavirus. Sulla base degli sforzi messi in campo dal Governo per rispettare le norme anti-contagio, auspico concreti provvedimenti dell’Ufficio Scolastico della Regione Marche a tutela degli studenti e dei docenti del mio territorio, in cui 35 “classi pollaio” con 30 e più studenti, pari al 4,69% del totale, sono veramente troppe e non solo in tempi di pandemia».

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