Pesaro

Padre e figlio inghiottiti dalle onde: Fano e Calcinelli sotto choc: «Queste tragedie non dovrebbero più accadere»

I due si trovavano in un tratto in cui si forma una specie di piscina naturale apparentemente sicura. Scampato alla morte il figlio 12enne che si trovava con loro

Padre e figlio inghiottiti dalle onde: le ricerche
Padre e figlio inghiottiti dalle onde: le ricerche

FANO – Inghiottiti dalle onde in quella che avrebbe dovuto essere una giornata di svago e relax. Hanno perso la vita così Davide Zandri, 44 anni, operaio Profilglass, nato a Mondavio ma residente a Calcinelli e suo figlio Fabio, 7 anni e mezzo. Quanto successo nella mattinata del 9 luglio nella spiaggia libera attaccata alla Spiaggia dei Fiori ha gettato nello sconforto più buio tutta la regione. Unico raggio di speranza la notizia che Luca, l’altro figlio 12enne che si trovava con il padre e l’altro fratello annegato, sarebbe fuori pericolo.

Il dramma si è consumato intorno alle 8. I tre sono entrati in acqua in un tratto in cui si forma una specie di piscina naturale apparentemente sicura. Da lì a breve la tragedia: a dare l’allarme è stato un amichetto 13enne che stava facendo il bagno con loro. Dalla riva la madre, Stefania Carpignoli, 43 anni, ha iniziato disperata a chiedere aiuto al personale di salvataggio che senza esitazione si è gettato tra i flutti. A prestare i primi soccorsi sono stati il titolare di uno stabilimento balneare e due volontari di protezione civile, esperti di sport acquatici che erano nei pressi. Sono entrati in mare anche loro e hanno recuperato il padre e il 13enne, che hanno ventilato in acqua durante il ritorno alla spiaggia. Purtroppo sono risultate inutili le manovre rianimatorie sull’uomo mentre il 12enne si è ripreso ed è stato trasportato in ambulanza prima all’ospedale di Fano, poi a quello di Ancona con un principio di annegamento: le sue condizioni sono rapidamente migliorate tanto da essere in grado di respirare autonomamente. Del più piccolo invece nessuna traccia.

Le ore seguenti, segnate dallo sgomento e della paura, sono state dedicate alla ricerca del piccolo Fabio: elicotteri, sommozzatori, il personale della guardia costiera ed i vigili del fuoco hanno battuto palmo a palmo la zona fino al triste epilogo. Intorno alle 17:00, il corpo senza vita è stato avvistato su una scogliera, nei pressi della linea ferroviaria e della SS16 Adriatica.

Tra i primi che hanno soccorso il 44enne ed i suoi figli Enzo Maggi, il titolare della associazione “Maredentro”, associazione fanese che si occupa di sport acquatici e protezione civile per il soccorso in mare e che ha voluto lanciare un appello riportato dall’Ansa: «Non entrate in acqua, non fate il bagno, quando il mare è in queste condizioni. È un appello che lancio da anni – Quando il mare è così non mettetevi in pericolo e non mettete in pericolo gli addetti al salvataggio. Abbiate rispetto per i vostri limiti, per chi vi dovrà poi soccorrere, abbiate rispetto per il mare. È una campagna che porto avanti da anni, specie nelle scuole. Le istituzioni dovrebbero attivarsi di più. Non servono divieti per legge, serve un cambiamento culturale, una cultura del mare: l’Italia ha 8.800 km di coste e queste tragedie non dovrebbero più accadere».

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