Pesaro

Ospedale di Pesaro, Biancani: «Serve personale o i ricoveri per covid vanno ridistribuiti in tutta la regione»

Parla il consigliere regionale: «Reparti chiusi, operazioni e controlli rimandati. Personale allo stremo, la Regione risponda ai sindacati»

L'ospedale di Pesaro

PESARO – Dimissioni e sfoghi, la carenza di personale all’ospedale di Pesaro è una problematica esplosa in tutta la sua forza tanto che il consigliere regionale Andrea Biancani chiede l’assunzione di medici e infermieri o di ridistribuire i pazienti covid nella regione.

«Non è possibile che una situazione di emergenza diventi la normalità. Lavorare sopra le forze sta diventando la prassi con il rischio di mandare in tilt l’intero ospedale». Il vicepresidente del Consiglio regionale, Andrea Biancani, commenta la grave situazione che sta vivendo l’ospedale di Pesaro, dopo aver ricevuto la lettera che i sindacati hanno inviato ad amministratori e rappresentanti politici della provincia. Cgil, Cisl e Uil sottolineano: «I primi cittadini di Pesaro, Fano e Urbino sono chiamati ad assumersi le proprie responsabilità e fare pressing sulla Regione incalzano affinché l’ospedale Marche Nord ottenga personale aggiuntivo, incentivando i medici a restare e infermieri e sociosanitari a lavorare al San Salvatore. La fuga dei sanitari è già in atto da mesi, chi per dimissione volontaria e altri per contratti a termine in scadenza fra il 15 dicembre e il 7 gennaio prossimo».

«All’appello dei rappresentanti dei lavoratori, che condivido e per il quale spero ci sia massima collaborazione istituzionale nella risposta, si uniscono le tante segnalazioni che ricevo dal personale sanitario. La scelta, che doveva essere temporanea, di trasformare il San Salvatore di Pesaro come ospedale di riferimento regionale per l’emergenza Covid è diventata strutturale e ha tolto da quasi due anni il Dipartimento materno infantile, con tutti i servizi legati alla ginecologia e alla pediatria, e il reparto di Medicina, destinando l’intera palazzina F ai ricoveri dei positivi. Al momento oltre la metà dei posti letti Covid in terapia intensiva di tutte le Marche si trova qui, ma il personale è lo stesso, anzi è diminuito». 

«La situazione – aggiunge Biancani – è in realtà critica da mesi, ma nelle ultime settimane, con il virus che ha ripreso a circolare più velocemente, la carenza di personale e il carico di lavoro in aumento rischiano di far collassare non solo il Pronto Soccorso, ma anche gli arti reparti. Per far fronte all’ingresso di nuovi malati Covid molti medici vengono reperiti da altri reparti, penalizzando l’attività clinica e gli interventi programmati per altre patologie, con la conseguenza di far incrementare anche la mobilità passiva. Le condizioni in cui sono maturate le scelte di inizio pandemia sono cambiate. L’emergenza sanitaria non può più essere più considerata una parentesi straordinaria di pochi mesi, si sta prolungando da quasi due anni. Se non arrivano supporti e nuovo personale, ritengo che dovranno essere ridistribuiti i ricoveri per Covid in tutte le strutture della regione, per consentire la presa in carico degli altri malati e garantire le prestazioni che un ospedale come Pesaro deve assicurare. Mi auguro – conclude Biancani – che la Regione dia seguito alla richiesta dei sindacati. Danno voce ai lavoratori che da oltre due anni si sacrificano per la salute dei cittadini e verso i quali dobbiamo essere tutti grati».

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