Pesaro

Operatori balneari confidano nella stagione, ma temono il caro-bolletta, la Bolkestein e l’erosione. Inevitabile il ritocco dei prezzi

CentroPagina ha ascoltato i referenti di Cna e Confartigianato per il litorale marchigiano. «Ci sarà turismo, ma le difficoltà non mancano»

Il litorale pesarese dall'alto

MARCHE – Tante incognite, difficoltà e incertezza. Ma gli operatori balneari marchigiani guardano comunque con fiducia a una stagione balneare in grado di far prendere una boccata d’ossigeno a un comparto economico chiave per la regione.

Nelle Marche, secondo una indagine del Centro Studi della Cna, in 185 chilometri di costa operano 549 concessioni demaniali. Si tratta di imprenditori che attendono il clou dell’estate con impazienza per poter lavorare a pieno regime.

Il presidente della Confartigianato Balneari Mauro Mandolini sottolinea: «Le prospettive che abbiamo sono positive, la gente tenderà a rimanere in Italia e frequentare le nostre zone. Per quanto riguarda la pandemia, stiamo uscendo dall’inverno e le persone hanno voglia di stare all’aria aperta e socializzare. Però viviamo in un clima di piena incertezza legato alla guerra, l’inflazione e la questione della Bolkestein». Ovvero l’obbligo di rimessa al bando per alcune concessioni pubbliche, come quelle balneari.

Il presidente Mauro Mandolini

Mandolini fa il punto: «Sono ancora al vaglio del Governo dei sub emendamenti, dovremo capire quale sarà la linea. La conseguenza è che in questa fase è impossibile fare investimenti e chi aveva fatto acquisti ha bloccato tutto. Non ci spaventa l’evidenza pubblica ma chiediamo criteri chiari e vogliamo capire se rientriamo in questa direttiva o meno. Ricordiamoci che gli investimenti sono stati fatti in base alle autorizzazioni date dal governo. Dunque tutto il valore del tratto di spiaggia è creato da noi operatori balneari».

Il caro energia spaventa anche i balneari e non mancheranno dei ritocchi nei prezzi: «Ci tocca direttamente per il funzionamento dei servizi, ma anche dei chioschi e dei ristoranti. Anche tutte le attrezzature hanno subito un aumento, pensiamo all’alluminio, la plastica. Ci sono stati ritocchi dell’8% anche sul canone demaniale. È inevitabile che gli ombrelloni questa estate costeranno mediamente un 10% in più».

L’inflazione resta un’ombra lunga. «Ci spaventa perché potrebbe incidere sulla durata degli abbonamenti, sulla riduzione di servizi e consumazioni».

Sabina Cardinali responsabile Cna Balneari regionale e nazionale, tocca alcuni temi. «Le aspettative sono alte, crediamo di poter fare una stagione importante nonostante le difficoltà. L’allentamento delle regole covid creerà movimento e siamo convinti di poter lavorare a pieno ritmo, sperando nel bel tempo».

Sabina Cardinali, Cna Balneari Marche

Cardinali non nasconde i nodi: «Il caro prezzi e l’aumento dei canoni non ci fanno stare completamente sereni. Sulle utenze avremo forti aumenti, abbiamo paura di vedere le bollette, però dobbiamo affrontare la questione ed essere ottimisti. Inoltre abbiamo l’incertezza legata alla Bolkestein e il tema dell’erosione. Ci sono porzioni di litorale mangiate dalle mareggiate. Ma crediamo anche che il richiamo di Pesaro Capitale della Cultura 2024 possa portare turisti in tutta la regione. Siamo pronti a cogliere tutte le opportunità».

Lauro Lillini è referente Confartigianto Balneari per il sud delle Marche, in particolare la zona di Porto Sant’Elpidio. «Abbiamo avuto forti problemi legati all’erosione, ci sono situazioni gravi: stiamo cercando di sistemare la spiaggia e proteggere gli stabilimenti con i sacchi. La Regione ci aveva promesso le scogliere, ma non sono arrivate. Su questo tema bisogna fare di più o perdiamo file di ombrelloni e una fetta di economia marchigiana».

Il morale resta alto: «Nonostante le incertezze, siamo ottimisti. Il turismo nelle Marche ha tanta offerta e si sta lavorando sulla promozione. Abbiamo clienti dalla Toscana e dall’Umbria che tornano sempre, un turismo con buona capacità di spesa. Questo ci infonde fiducia». 

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