Pesaro

Nuovo ospedale, Lega Pesaro: «Mobilità passiva e ritardi, il Pd accusi se stesso visto che era al governo della Regione»

Attacco del gruppo consigliare sui temi caldi della sanità. «Faccia tosta e memoria corta, dove erano quando aumentava la mobilità passiva?»

I consiglieri della Lega Pesaro, da sinistra: Biagiotti, Totaro, Dallasta, Andreolli e Marchionni

PESARO – Nuovo ospedale di Pesaro e sanità, il gruppo consigliare della Lega accusa il Pd di avere «Faccia tosta e memoria corta. Sconfitto alle regionali, sul nuovo ospedale di Pesaro può solo fare affermazioni paradossali parlando di “concretezza” dopo che per 30 anni non è stato capace di mettere nemmeno un mattone. Una barzelletta che, purtroppo, non fa ridere. Si spiega solo con la faccia tosta e la memoria corta l’improvviso interesse del gruppo PD per le “ liste d’attesa per prestazioni di routine”. Dov’era in questi anni mentre aumentava la mobilità passiva? Dov’era in questi anni quando, quotidianamente, venivano denunciate le disfunzioni del CUP regionale, l’aumento delle code e dei tempi di attesa? Dov’era quando i privati fuori regione facevano numeri record a causa delle inefficienze della sanità marchigiana? Era al governo di quella sanità che oggi contestano».

Il gruppo composto da Roberto Biagiotti, Giovanni Dallasta, Dario Andreolli, Andrea Marchionni, Francesco Totaro respinge le accuse: «È altrettanto sorprendente che il gruppo PD pesarese voglia parlare di “nuove assunzioni di medici di medicina generale”. Dove stavano questi paladini di oggi della medicina di base quando il problema era già chiaro e già faceva sentire le sue conseguenze? Erano al governo e avrebbero potuto farle quelle assunzioni che oggi reclamano. È stato l’assessore Saltamartini a promettere il pieno ripristino dei reparti di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia a Pesaro al termine della pandemia, al contrario di quanto fatto dalla Giunta Ceriscioli che, invece, non aveva mai dato la stessa rassicurazione».

Quanto al consiglio monotematico sulla sanità la Lega Pesaro non si tira indietro. «Nessuna preclusione al dialogo in un consiglio comunale monotematico, ascolto e confronto sono sacrosanti, ma nessuno si permetta di salire sul pulpito e di impartire lezioni di come si costruisce il futuro della sanità pesarese.  La visione della nuova sanità non passa solo per la realizzazione di una nuova struttura sanitaria a Pesaro, ma anche per la riorganizzazione della medicina territoriale che in questi anni è stata impoverita e depauperata dalle scelte del Partito Democratico che ha sempre promesso tutto e mai realizzato nulla».

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