Pesaro

Imprese, aperture e cessazioni. A Pesaro e Urbino il saldo negativo peggiore delle Marche nel secondo trimestre

Secondo la Camera di Commercio delle Marche, numeri in negativo che raccontano di 619 cessazioni a fronte di 439 nuove iscritte

fabbrica legno
Foto di ekenamillwork da Pixabay

PESARO – Dinamiche aziendali, per la provincia di Pesaro la peggior performance della regione.

Secondo i dati della Camera di Commercio nel secondo trimestre infatti il saldo tra nuove aziende e chiusure è in negativo di 180 unità e il tasso di crescita trimestrale risulta quindi pari a -0,46%. Parliamo di 439 iscrizioni a fronte di 619 chiusure. I risultati migliori sono quelli della provincia di Ancona (+88 il saldo e +0,20% il tasso di crescita trimestrale) e di Macerata (+77 e +0,22%), mentre le province di Ascoli Piceno e di Fermo si attestano rispettivamente a +21 e +0,09% la prima e +14 e +0,07% la seconda.

Chi ha chiuso a Pesaro? 93 aziende in agricoltura, 28 in costruzioni, 26 in commercio, 12 attività manifatturiere e 10 attività di trasporto.

La forma giuridica delle 38.714 imprese presenti in provincia ci fa capire che nel territorio ci sono soprattutto imprese individuali (50,4%), poi società di capitali (26,7%) e società di persone (21,1%).

Il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini commenta: «I dati mostrano una situazione non brillante ma di tenuta, le costruzioni, come prevedibile, e il settore turistico, a ridosso della ripresa della stagione estiva, i comparti dove si registra la maggiore crescita. Ci allontaniamo dai numeri del periodo più buio del 2020 e dobbiamo puntare non solo a raggiungere ma migliorare le performance pre pandemia. Come Camera Marche insieme alla Regione con le Associazioni di Categoria e SVEM stiamo lavorando per sostenere le imprese: in questi giorni siamo presenti su tutto il territorio con una serie di incontri che si interromperà solo per la pausa di agosto, per illustrare misure messe a disposizione delle PMI; questi appuntamenti sono occasione di confronto e orientamento reciproco, di ascolto e ricezione delle istanze che provengono da operatori economici e professionisti».

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