Pesaro

Nuova Questura Pesaro, Siulp: «Spazi insufficienti, mancano 2500 mq alla Cialdini»

Il segretario Marco Lanzi: «Tanti annunci negli anni, problemi anche nella sede di Urbino e con le manutenzioni»

Marco Lanzi durante il congresso del Siulp

PESARO – Nuova questura, le preoccupazioni e i dubbi del Siulp, sindacato di Polizia.

A parlare è il segretario Marzo Lanzi: «Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato che la Nuova Questura sarà pronta entro settembre 2026 negli spazi della Cialdini. In tale area non è possibile collocare l’intera Questura in quanto allo stato attuale la metratura è insufficiente, 4.000 mq circa a fronte di una necessità minima di 6.500mq. per collocare tutta la Questura stabilita con il quadro delle esigenze curato dal Servizio Logistico di Firenze; si precisa che nel conteggio dei 6.500 mq. non sono state tenute in considerazione strutture logistiche quali alloggi collettivi, palestra, mensa, parcheggio per dipendenti, in una zona ad alta densità di traffico in quanto limitrofa all’ospedale e alla stazione, zone in cui è particolarmente difficile parcheggiare».

Per il Siulp «La progettazione risulta difficile e complicata in partenza, in quanto trattandosi di due vecchi edifici da ristrutturare e convertire in strutture antisismiche e parzialmente sottoposti a vincoli che ne impediscono l’aumento di cubatura e dimensioni, nonché lo stravolgimento dello spazio interno composto da ampie scalinate e corridoi che limano la superficie utile utilizzabile per gli uffici. Tali criticità sono state segnalate al Ministro dell’Interno? Come è possibile che per la Nuova Questura si individuino sempre soluzioni difficili se non impossibili da realizzare? La vicenda dell’ex Intendenza di Finanza non ci ha insegnato nulla? Il Demanio, a quasi sei anni dal protocollo firmato con tanto di proclami ed annunci nel 2016 come la questura sarà pronta nel 2018, valutò che ristrutturare i locali adiacenti la Prefettura costava troppo e che era impossibile renderli del tutto antisismici».

Inoltre c’è la questione del Commissariato di Urbino. «E’ stata totalmente ignorata: da anni colleghi e cittadini che fruiscono dei servizi sono costretti a lavorare e ad entrare in una struttura fatiscente, assolutamente inadeguata, con nessun locale praticamente a norma. Anche qui il Siulp è riuscito a bloccare la soluzione di collocare la nuova sede lontana dal centro e di fronte ad una discarica. Allo stato attuale, nonostante i nostri ripetuti appelli, tutto è ancora fermo e il Commissariato di Urbino, sotto l’aspetto dell’accoglienza dei cittadini e della funzionalità, continua a costituire una vergogna del nostro territorio».

Poi c’è il recente terremoto. «La Questura ha subito dei danneggiamenti che hanno provocato la chiusura di alcuni Uffici e di alcune aree interne, tra le quali l’accesso all’Ufficio Passaporti e l’Ufficio Volanti. Situazione che sta provocando enormi disagi. Siamo stanchi, avviliti e demotivati per le condizioni in cui siamo costretti a lavorare. A fronte di tanti annunci e promesse sulla Nuova Questura e sul nuovo Commissariato di Urbino, da più di venti anni non sono eseguiti lavori di straordinaria manutenzione degli impianti di riscaldamento, raffreddamento ed elettrici. L’attuale proprietario della parte di Questura ubicata in via Giordano Bruno, l’Invimit (Fondo Immobiliare del Ministero delle Finanze), avrebbe dovuto svolgere dei lavori di adeguamento per circa un milione di euro nel secondo semestre 2021. Questi lavori però non li ha mai effettuati. La sede distaccata di via Giusti è invece di proprietà della Società Valore immobiliare. Anche in questo caso senza un contratto di locazione e pertanto senza una proprietà che provveda alla manutenzione straordinaria. La situazione è aggravata dalla procedura di sfratto in atto dal 2013. Chiediamo chiarezza e interventi».

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