Pesaro

Nuova questura di Pesaro, Frega (Silp Cgil): «Basta chiacchiere, invitateci solo al taglio del nastro»

Il sindacalista di Polizia: «Vergogna per tutta la politica pesarese. Ci eravamo fidati, ci avevamo creduto. Al momento una certezza: quella di essere stati presi in giro l’ennesima volta»

Pierpaolo Frega, Silp Cgil

PESARO – Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha indetto una conferenza stampa per oggi, lunedì 8 novembre, sulla nuova questura. Pierpaolo Frega, segretario Silp Cgil è molto critico sull’azzeramento dell’accordo per la sede della Polizia in via Zongo. Servono altre soluzioni. «Ricominciamo. Era una canzone famosa negli anni ’80, purtroppo i poliziotti della questura di Pesaro dovranno per l’ennesima volta intonarla. Ma questa volta sa ancora più di beffa, ci eravamo fidati, ci avevamo creduto. Sia chiaro prima che venissimo mai fraintesi: il Silp Cgil era favorevole alla collocazione in via Zongo, non perché fosse la miglior soluzione, ma solo perché era l’unica che ci era stata proposta.

In questi 5 lunghissimi anni, una sola domanda avevamo posto e alla quale mai ci è stato risposto: costi, tempistiche e reale fattibilità. Messi di fronte al fatto odierno, con orgoglio possiamo dire: erano domande scomode, anzi ancor peggio senza risposte, perché era un progetto vulnerabilissimo.

Proprio per questo durante questi anni abbiamo rilanciato la proposta di Villa Marina, ma siamo stati sbeffeggiati, abbiamo indicato l’ex Bramante, l’ex Banca d’Italia, ma non abbiamo avuto risposte. Ora non abbiamo più nulla, se non l’idea di qualche terreno edificabile qui o la. Delusione? Sconforto? Amarezza? Scegliete voi. Al momento una certezza: quella di essere stati presi in giro l’ennesima volta. La dimostrazione palese che alla politica pesarese, nessuno si senta escluso, parlare di sicurezza e/o mostrare interesse per la Polizia di Stato è solo un mero esercizio dialettico. I fatti parlano chiaro. Se ripercorressimo in un ideale viaggio nel tempo, la questura è stata collocata ovunque, la politica a chiacchiere l’avrebbe eretta e resa funzionale ovunque credeva lei, con tempi rapidissimi, dall’ex carcere minorile passando per via Lamarmora, via Cimarosa, il campus scolastico, via Zongo, financo nel palazzo della provincia, per finire a rimanere come sta».

Il taglio del nastro è sempre più lontano. Frega continua: «Riteniamo che l’unica destinazione possibile ed accettabile per la Polizia, ma soprattutto per i cittadini sia quella di Villa Marina, in alternativa il terreno di Via Cimarosa. Soluzioni alla Torraccia o Santa Veneranda fanno sorridere perché mettono in luce la totale miopia di emarginare un presidio di legalità e sicurezza ai confini della città. Le zone che indichiamo sono centrali e facilmente accessibili, continuare a creare disservizi alla cittadinanza mandando la questura in periferia domani, sarebbe l’ennesimo scempio che in questi 20 anni e più si sta compiendo sulla pelle di tutti. Ma un dettaglio che sfugge a chi lancia idee fantasiose è: dove troverete i soldi per farla. Vi rammento che via Lamarmora saltó, non solo per le proteste del solito comitato cittadino creato ad hoc, ma per i costi “insostenibili” per le casse del Ministero dell’interno. Oggi in piena crisi economica, cosa sarebbe cambiato e soprattutto chi pagherebbe, è migliorata la situazione delle casse statali senza saperlo o il comune oggi diviene improvvisamente il benefattore di turno?

Il Silp Cgil urla basta a tutta quella politica di annunci, di rimpalli, di miopia, di arroganza, supponenza che ha mortificato poliziotti e cittadini in questi anni. Siamo tristemente di nuovo all’anno zero. L’illusionismo è finito. Fatela, e fatela alla svelta, ma per favore in silenzio, senza annunci fantasmagorici, chiamateci solo quando ci sarà il taglio del nastro. Un particolare a chi oggi “esulta” dell’insuccesso del primo cittadino glielo ricordiamo volentieri. Nella campagna elettorale del centro destra per lo scranno di Sindaco, quando fu candidata Roberta Crescentini, nei punti del programma elettorale condiviso dai partiti che la sostenevano, vi era il trasferimento della questura in Via Zongo. Quindi o mentivano allora o soffrono di dimenticanze di comodo adesso. In questo frangente è solo il momento della vergogna, della vergogna della politica pesarese tutta».

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