Pesaro

“No” alle etichette allarmistiche su birra e vino, Coldiretti Pesaro Urbino: «Salve 1,5 milioni di bottiglie»

Tommaso Di Sante «L'Europa respinge un tentativo di demonizzare un prodotto della dieta mediterranea. Produttori soddisfatti»

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Immagine di repertorio

PESARO URBINO – Il Parlamento Europeo respinge la proposta in inserire nelle etichette di vino e birra messaggi allarmistici come nei pacchetti di sigarette ed esultano i produttori ai quali Coldiretti aveva dato gran voce nei giorni scorsi per difendere il settore.

Con oltre 70mila ettolitri di cui oltre il 40% per produzioni a denominazione di origine come il Bianchello del Metauro doc (circa 1 milione di bottiglie), Colli Pesaresi (oltre 400mila bottiglie) e Pergola (circa 20mila) il settore vitivinicolo del pesarese è stato particolarmente penalizzato dalla pandemia tra chiusure a intermittenza dei locali e difficoltà a esportare. Analoga situazione nel mondo della birra che vede il territorio pesarese ospitare oltre un quarto dei birrifici regionali. Tra i produttori la preoccupazione era di prendere un’ulteriore mazzata da Bruxelles che, nell’ambito del “Cancer plan” proposto dalla Commissione Europea, aveva inizialmente previsto anche l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea.

«Giusto tutelare la salute dei cittadini ma questi messaggi sono fuorvianti – spiega Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino e viticoltore – questi messaggi semplicistici – aggiunge – rischiano da una parte di criminalizzare i prodotti e dall’altra, spaventando i consumatori, mettere a rischio uno dei pilastri della Dieta Mediterranea. Il messaggio che invece dovrebbe passare, nel segno della trasparenza, sono modelli informativi votati all’equilibrio nutrizionale».

Secondo la Coldiretti «è stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra: tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate».

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