Pesaro

“Nico&Nico”, un’amicizia molto speciale che diventa film

Il cortometraggio sulla sindrome di Williams è tra i finalisti del premio Rai Cinema Channel. Il regista Anselmi: «Una storia nata dal legame che ho con Nicola»

Da sinistra Nicola Romiti e Nicola Anselmi
Da sinistra Nicola Romiti e Nicola Anselmi

FANO – Una storia che racconta un’amicizia molto speciale. Potrebbe essere riassunto così “Nico&Nico”, cortometraggio sulla sindrome di Williams che è ora tra i finalisti del premio Rai Cinema Channel del concorso internazionale per cortometraggi “Tulipani di Seta Nera”.

A causa delle restrizioni correlate all’emergenza sanitaria, l’edizione 2020 del prestigioso concorso si terrà in diretta streaming e sui canali Rai e Sky dal 18 al 22 giugno, anziché nei cinema della capitale. Nel frattempo però il cortometraggio è già disponibile sul sito Rai www.tulipanidisetanera.rai.it e su RaiPlay.

Il film, tratto da una storia vera, è stato prodotto da Onstage e Movie Star Production di Roberto Siepi e sostenuto dall’Associazione Genitori Sindrome di Williams e dalla Cooperativa La Sorgente e vede alla regia i registi Nicola Anselmi ed Emanuela Giorgi.

la locandina di “Nico&Nico”
la locandina di “Nico&Nico”

La pellicola è stata realizzata con la collaborazione della Regione Marche e dei Comuni di Fano e Pesaro in totale sinergia. Sono molti gli attori sia fanesi che pesaresi che hanno preso parte alle riprese e fra tutti la straordinaria partecipazione del noto regista fanese Leandro Castellani che ha deciso di vestire questa volta il ruolo di attore, cimentandosi in un’emozionante interpretazione.

«La decisione di raccontare questa storia – spiega il regista Nicola Anselmi -, è nata dalla profonda amicizia che ci lega personalmente al giovane fanese Nicola Romiti e alla sua famiglia, che ci ha dato modo di entrare in contatto con il mondo della Williams grazie alle iniziative dell’Associazione che ogni anno porta a Fano, da tutta Italia, i ragazzi affetti dalla sindrome e le loro famiglie. Ed è stato proprio da questo incontro che ho avuto modo di conoscere bene le caratteristiche della sindrome e di fare una sorprendente scoperta su un fatto legato alla mia famiglia ma non vi anticipo nulla, perché è un po’ questa la storia raccontata nel cortometraggio».

Il giovane fanese Nicola Romiti e alla sua famiglia
Il giovane fanese Nicola Romiti e la sua famiglia

«Sapendo che la sindrome risulta ancora difficile da diagnosticare – ha aggiunto l’aiuto regista Emanuela Giorgi – abbiamo deciso di dare ampio spazio nella sceneggiatura a quei particolari che potessero evidenziarne i tratti caratteristici, perché è fondamentale che il film abbia il duplice obiettivo di intrattenimento e di informazione».

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