Pesaro

È morto Marcello Berloni, aveva 84 anni. Le sue cucine hanno dato lustro a Pesaro e alle Marche

L'imprenditore per oltre 40 anni aveva portato il nome di Pesaro e delle Marche in tutto il mondo grazie alle sue cucine. A darne la notizia i figli

Marcello Berloni
Marcello Berloni

PESARO – È morto all’età di 84 anni Marcello Berloni, il fondatore all’inizio degli anni ’60 di Berloni Cucine. L’uomo, malato da tempo, si è spento nella giornata del 29 giugno all’ospedale di Pesaro. L’imprenditore per oltre 40 anni aveva portato il nome di Pesaro e delle Marche in tutto il mondo grazie alle sue cucine.

A darne la notizia sono stati i figli attraverso i canali social ufficiali dell’azienda: «Marcello Berloni se n’è andato oggi. Sono stati 10 anni di sofferenza, lotta e speranza. Sicuramente la malattia che lo aveva aggredito in questo ultimo periodo è anche conseguenza di tanto dolore. Domani avremmo celebrato una cena con le famiglie finalmente riunite, con fratelli, mogli, cugini e nipoti, oltre che con alcune delle tante persone che lo hanno conosciuto, stimato e amato nel corso della sua vita. Era una sorpresa per Marcello che noi figli avevamo pensato. Tornare nuovamente insieme, il suo più grande desiderio. Nostro padre resterà per sempre insieme a noi e di chi gli ha voluto bene, nei ricordi, nei progetti di lavoro, nello spirito indomito, nel suo meraviglioso sorriso.
Ciao Babbo, ciao Marcello».

Sentito anche il cordoglio da parte dell’amministrazione pesarese e il sindaco Ricci: «Con Marcello Berloni scompare un pezzo importante di storia dell’imprenditoria pesarese. Per anni tra i leader dell’arredamento e cucine, settori tra i motori trainanti dell’economia del territorio. Grazie al suo lavoro ha onorato il nome di Pesaro in Italia e all’estero. La notizia della sua scomparsa addolora tutti. Le mie condoglianze, e quelle di tutta la città, alla famiglia Berloni».

Insieme al fratello Antonio aveva fondato all’inizio degli anni ’60 la Berloni Cucine, marchio storico e di riferimento per tutto il settore a livello nazionale. Poi a metà degli anni 2000 l’inizio della crisi, il concordato, l’ingresso di soci orientali, fino al passaggio di mano a una cordata taiwanese: uno dei componenti si è aggiudicato la proprietà dell’azienda a un’asta nei mesi scorsi.

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