Pesaro

Ex Simply: sit-in di protesta a Montelabbate per salvare il supermercato, punto di riferimento per la comunità locale

Il supermercato è fermo dal 30 agosto perchè i lavoratori, con l’appoggio dei sindacati di categoria e il sostegno dei cittadini, hanno proclamato uno sciopero a oltranza. «Stipendi in ritardo e pochi generi alimentari»

Il sit-in all'ex Simply

PESARO – Dipendenti e cittadini in sit-in per il supermercato che ha un valore sociale oltrechè rappresentare un posto di lavoro.

Dal 30 agosto l’ex Simply di Osteria Nuova è chiuso. Il supermercato, punto di riferimento della frazione del Comune di Montelabbate, è fermo perchè i lavoratori con l’appoggio dei sindacati di categoria, Uil Tucs e Fisascat Cisl, hanno proclamato uno sciopero a oltranza. I dipendenti che non hanno ancora mollato il posto di lavoro da due anni vivono in una condizione d’incertezza: stipendi in ritardo, niente quattordicesima, Tfr non corrisposti alla previdenza complementare. E arrivano sempre meno rifornimenti per i generi di consumo al punto vendita.

La questione ex Simply risale all’autunno 2020. Nel passaggio delle società Auchan Sma al gruppo Conad sono rimasti fuori alcuni supermercati Simply Sma che passano alla società Effepi, attuale proprietaria. Nel Pesarese acquisisce il supermercato Simply di via Ponchielli che non ha più riaperto e quello di Osteria Nuova che dopo casse integrazioni e dimissioni di personale ha riaperto pochi mesi fa, alla fine dello scorso inverno. Ma ora i segnali sono negativi.

Così all’ex Simply si è formato un presidio spontaneo di lavoratori che hanno incontrato il sottosegretario al Lavoro Rossella Accoto (in questi giorni in tour elettorale), accompagnata dalla consigliera regionale dei 5 Stelle Marta Ruggeri, e dal vice sindaco del Comune di Montelabbate Luca Faroni. Sul posto anche i rappresentanti sindacali Fabrizio Bontà (Uil Tucs Marche) e Maurizio Andreolini, responsabile della Cisl pesarese ma, soprattutto, decine e decine di residenti e clienti affezionati del market in segno di solidarietà.

«È da tempo che seguiamo la loro parabola – commenta il segretario Uil Tucs Marche, Bontà – la situazione non si sblocca, alle giuste rivendicazioni dei dipendenti, che ormai sono rimasti poco più di una decina, la proprietà ha risposto con un piano di rientro del tutto lacunoso, ai limiti del ridicolo».

«Bisogna salvare il market – commenta Domenico Montillo responsabile Fisascat Cisl Marche – per i dipendenti in primis e per la funzione sociale che riveste dato che nel tempo è diventato un punto di riferimento per Osteria Nuova, soprattutto per gli anziani impossibilitati a spostarsi in auto. Se l’Effepi volesse venderlo credo che potrebbe trovare un acquirente locale senza troppe difficoltà, ma questa agonia non può più continuare».

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