Pesaro

Microcriminalità giovanile a Fano, riunione del comitato provinciale: «Ma non chiamiamole baby gang»

Durante l’incontro odierno è stata evidenziata la difficoltà di connettersi e agganciare questi ragazzi con cui è molto complicato trovare punti di contatto per costruire un percorso di relazione

Scorcio notturno di Fano
Scorcio notturno di Fano

FANO – Il Prefetto di Pesaro Urbino Emanuela Saveria Greco ha presieduto una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla luce della richiesta del sindaco Seri, al fine di affrontare le problematiche emerse a seguito di alcuni fatti commessi da gruppi giovanili che hanno preoccupato la città di Fano.

Al tavolo, oltre ai vertici delle Forze dell’Ordine, presenti anche il sindaco Seri, l’assessore Dimitri Tinti, il Comandate della Polizia Locale di Fano Anna Rita Montagna e la dirigente al Servizio Sociale Associato Roberta Galdenzi. Nel corso della riunione, alla luce degli elementi in possesso della Questura e dei riscontri delle altre forze dell’ordine, è stato precisato che, il fenomeno in argomento non è riconducibile alle cosiddette baby gang, ma legato a situazioni di particolare disagio familiare o sociale. Il Prefetto, accogliendo una richiesta del sindaco Seri, ha disposto la necessità di una intensificazione dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine, congiuntamente alla Polizia Locale, nelle aree più sensibili della città.

E’ stato, comunque, sottolineato che quasi tutti gli autori degli atti illeciti che si sono verificati in questi mesi sono stati individuati e nei loro confronti sono stati adottati i necessari provvedimenti. E’ stato da tutti rimarcato come questo fenomeno di malessere giovanile vada contrastato e aggredito attraverso una strategia più articolata di natura sociale e culturale, assicurando comunque il necessario controllo del territorio e la repressione di eventuali fatti illeciti.

Nel momento in cui sono aumentati questi comportamenti antisociali sono state declinate, con una modalità prudenziale e discreta, attività di prevenzione e di coinvolgimento sia con gli operatori dell’Animazione territoriale dell’ATS 6, sia con azioni più integrate e con il supporto dell’Unità di Strada provinciale del Servizio Sanitario proprio per arginare i comportamenti a rischio dei giovani, proponendo loro anche spazi di aggregazione.

Durante l’incontro odierno è stata evidenziata la difficoltà di connettersi e agganciare questi ragazzi con cui è molto complicato trovare punti di contatto per costruire un percorso di relazione. E’ stata ribadita l’importanza da un lato di non cadere nell’errore di una generalizzazione e dall’altro di valutare ogni singolo ragazzo autore di comportamenti a rischio individuando i percorsi di inclusione che coinvolgono le realtà educative sportive e produttive del territorio. Il Prefetto ha messo in evidenza la necessità di rafforzare il prezioso lavoro di carattere sociale già messo in atto dal Comune di Fano, affinché vengano offerte a questi giovani sane opportunità di espressione di protagonismo individuale in ambiti culturali, professionali, sportivi, e ricreativi.

Tutti i partecipanti alla riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica hanno rimarcato e concordato la necessità di attivare una strategia condivisa, anche sulla base di opportuni e frequenti riscontri trasversali, con l’obiettivo di lavorare sull’integrazione sociale e relazionale di questi ragazzi a cui vanno date e offerte attività connesse ai propri interessi e alle proprie abilità.

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