Pesaro

Marche, le piogge delle ultime settimane “mano santa” per la vendemmia: buona produzione e qualità

Le pioggie dei giorni scorsi salvano la vendemmia. Alessandro Taddei, presidente CIA Marche, ci spiega come andrà quest'anno la raccolta dell'uva nella nostra regione

PESARO- Si temeva una vendemmia anticipata a causa della siccità di questa estate, ma le piogge delle ultime settimane, seppur non abbondanti, hanno migliorato decisamente la situazione.

«Le piogge dell’ultimo periodo non hanno salvato la vendemmia, in fondo ha fatto due gocce d’acqua, ma hanno migliorato di parecchio la situazione della siccità: gli acini sono gonfi e la qualità è buona– spiega Alessandro Taddei, presidente CIA Marche-. La pioggia rallenta la maturazione e l’uva ne guadagna a livello qualitativo. L’umidità e il fresco di questo periodo aiutano a compensare la perdita di acqua avuta durante l’estate».

La vendemmia è già iniziata?
«Alcune varietà di uve abbiamo iniziato a raccoglierle in anticipo, ad esempio le basi spumante già prima di Ferragosto in quanto hanno bisogno di poco grado alcolico e molta acidità. Il Pinot Nero è molto precoce quindi è già in raccolta, nella zona del Bianchello qualche produttore sta già vendemmiando, così come nelle zone più asciutte. Dopo la metà di settembre inizierà la vendemmia dei rossi, come il Sangiovese».

Alessandro Taddei, presidente CIA Marche (foto Cia Marche)

Quest’anno come sarà la produzione di vino nelle Marche?
«La produzione sarà a macchia di leopardo. Dove le piogge non hanno fatto disastri ci sono buoni quantitativi di uva e buona qualità. In alcune zone invece, come nella Valdaso e in provincia di PU a Pergola e a San Lorenzo, ha grandinato e quando ormai si è a un mese dalla raccolta è difficile recuperare. Una grandinata a giugno ammacca qualche acino ma gli altri riescono a proseguire la maturazione. Una grandinata adesso significa invece buttare via tutto. A livello regionale, tra gelo, siccità e grandine, veniamo da 4 anni di scarse produzioni. Ad esempio lo scorso anno in alcune zone del pesarese, oltre al problema della siccità estiva, ad aprile ci sono state delle gelate che hanno bruciato le gemme dei vigneti provocando un calo di produzione del 40-50%. Quest’anno quindi è andata meglio e arriveremo a buoni risultati».

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