Pesaro

M5S Pesaro: Biodigestore per Pesaro e Fano gestito in maniera pubblica

Il Movimento entra nel dibattito sull'impianto previsto a Vallefoglia. «Per i comuni interni basterebbero piccoli compositori aerobici»

Un compostatore per 1000 abitanti/equivalente

PESARO – Le critiche del Movimento 5 Stelle alla proposta della realizzazione del Biodigestore. Un dibattito caldo e che continua a fare polemiche.

«Occorre partire da un presupposto – dicono i pentastellati capitanati dalla consigliera regionale Marta Ruggeti – la gestione dei rifiuti è in capo ai Comuni che, attraverso l’ausilio tecnico dell’Assemblea Territoriale d’ambito (ATA), organizzano al meglio il servizio attraverso il Piano d’ambito, con particolare riferimento all’evoluzione dei fabbisogni e all’offerta impiantistica necessaria. Ma tutto questo e venuto meno, e così da oltre due anni i Sindaci hanno deciso di non decidere. E quando gli Amministratori non fanno il loro mestiere è lì, pronto, l’Amministratore Delegato di turno a risolvere la questione ma, lo fa a modo suo, e per gli interessi di chi l’ha nominato, il cui unico criterio è il profitto di impresa eventualmente anche a scapito dell’esclusivo interesse della collettività locale. Ed ecco la proposta del “mega” biodigestore (105 mila tonnellate, ma trattabili) perché non occorre fare ciò che serve ma ciò che è conveniente, per chi poi è da vedere».

I 5Stelle davanti a questo scenario l’ex Consigliere Regionale Piergiorgio Fabbri, ha messo in campo una proposta che è diventata Legge regionale, la n.4 del 2020, la quale permette una gestione sostenibile e, soprattutto, migliore nelle performance, producendo il vero compost di qualità. Questo «attraverso l’utilizzo dei compositori aerobici di prossimità che non sono altro che piccoli cassonetti, della grandezza ciascuno pari a quella delle isole ecologiche cui siamo abituati ad utilizzare nelle nostre città. Ognuno di questi lavora il rifiuto organico equivalente di 1000 abitanti. Il Movimento 5 stelle provinciale propone la realizzazione tra le due città più popolose: Pesaro e Fano. Ma non deroga sulla dimensione, la posizione in prossimità della costa, più lontano possibile dai centri abitati. Pensiamo anche un’area già utilizzata per la lavorazione dei rifiuti, ad esempio la discarica fanese di Monteschiantello».

Per i pentastellati la gestione deve essere pubblica con una quota di partecipazione maggioritaria ad ASET, società interamente pubblica e soggetta al controllo analogo delle amministrazioni locali socie. Infine chiedono l’utilizzo di compostatori aerobici di comunità nei Comuni dell’entroterra.

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