Pesaro

Liste d’attesa, Vitri (Pd): «La Corte dei conti striglia Regione Marche: utilizzata meno della metà dei fondi»

La consigliera: «Trasferiti 12 milioni per ridurre le liste, ne sono stati spesi solamente 4,6 di cui 1,6 ai privati accreditati»

Infermieri

PESARO – Liste d’attesa, la Corte dei Conti striglia la Regione. A rivelarlo è la consigliera regionale Pd Micaela Vitri.

«Dalla Corte dei Conti è arrivata la conferma di una situazione che denunciamo da tempo: “forte ritardo nell’attuazione del Piano per la riduzione delle liste d’attesa, destinato a ripercuotersi sull’andamento della mobilità passiva”. Ho partecipato alla presentazione della parifica di bilancio illustrata dalla Corte ad Ancona i giorni scorsi – afferma la Consigliera regionale Micaela Vitri – e i dati emersi sono peggiori di quanto potessimo immaginare. Nel 2022 il Governo Draghi ha assegnato a tutte le Regioni fondi per la riduzione delle liste d’attesa di prestazione sanitarie. Alle Marche sono arrivati per questo 12.861.642, ma ne sono stati spesi solamente 4.687.310,96 di cui 1.650.351,00 ai privati accreditati».

Altri dati riguardano i ricoveri programmati. «Ne sono stati recuperati solamente il 32% a fronte del 75% previsto dal piano operativo. Siamo una delle ultime regioni italiane con una percentuale che è la metà della media italiana (66%), mentre altre Regioni hanno raggiunto quasi il totale recupero, come il Piemonte 92%, Basilicata 91%,Toscana 90%, Emilia Romagna 80%.Molto male anche i risultati delle prestazioni ambulatoriali perché a fronte di una quota di recupero prevista al 97% la Regione si è fermata al 31% delle oltre 102.453 prestazioni in lista d’attesa.

La conseguenza di questi tempi biblici è l’aumento esponenziale della mobilità passiva arrivata a 129.052.619,61 euro nel 2022, rispetto ai 107.234.692 del 2021, perché sempre più persone decidono di andarsi a curare nelle strutture sanitarie della vicina Emilia-Romagna. Sapere che ci sono risorse in abbondanza per il recupero di prestazione mediche, ma non c’è stata la capacità di utilizzarli, è avvilente. Dopo tre anni di Giunta Acquaroli – conclude Vitri – la sanità purtroppo sta toccando il baratro».

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