Pesaro

Ipotesi di discarica nel Montefeltro, secco “no” di Confesercenti e Coldiretti

Per le associazioni «il sito di stoccaggio avrebbe un impatto devastante sull'ambiente e sulle imprese di un territorio green»

PESARO URBINO – Ipotesi di una discarica nel Montefeltro, tra Monte Grimano Terme e Macerata Feltria. Si alza forte la voce dei “no“.

Anche Confesercenti interviene per esprimere la propria netta contrarietà: «L’ipotesi che il paesaggio del Montefeltro -afferma il direttore provinciale Confesercenti Giorgio Bartolini – bellissimo, incontaminato, forte turisticamente anche, e soprattutto, grazie alle sue risorse naturali e paesaggistiche, possa essere segnato negativamente e definitivamente dalla presenza di una discarica è davvero inaccettabile. L’impatto sarebbe devastante e non soltanto in termini di qualità della vita, ma per i danni a un intero sistema economico, alla filiera, ai posti di lavoro. Non dimentichiamo che in molti, amministrazioni, aziende, operatori e privati cittadini, sulle risorse naturali del Montefeltro hanno investito, costruendo l’immagine del territorio, oggi riconosciuto come il perfetto sfondo rinascimentale alle opere di grandi artisti, e della propria impresa. L’ipotesi di una discarica interviene pesantemente anche su questo e rappresenta un vero e proprio ostacolo allo sviluppo e all’economia.

Quello che su tutto ci lascia perplessi – prosegue Bartolini – è, come è già successo per situazioni analoghe in altre zone della provincia, la mancanza di informazione, la poca chiarezza, la scarsa comunicazione rivolta ai cittadini. L’auspicio è che tale chiarezza venga fatta, che le informazioni arrivino e, soprattutto, che i Comuni interessati agiscano con unità d’intenti ed in maniera condivisa con ferma presa di posizione contro quest’opera, che segnerebbe per sempre il loro territorio ed il loro futuro».

Contraria al progetto della discarica anche l’associazione Compagnia del Montefeltro, che proprio sulle peculiarità del territorio ha puntato, in questi anni, per la promozione turistica nelle fiere e negli eventi nazionali ed internazionali di settore: «Abbiamo svolto educational e fiere per portare il nome e l’immagine del Montefeltro in Italia e nel mondo –spiega il vicepresidente della Compagnia Riziero Severi- e questo progetto rischia di mettere in gioco tutto il lavoro fatto. La Compagnia del Montefeltro è stata anche tra le promotrici di una proposta di legge per il riconoscimento delle regioni storiche a livello nazionale con la quale si intende valorizzare ed equiparare questo territorio a regioni storiche già famose nel mondo come, ad esempio, le Langhe. La legge sta proseguendo il suo iter e grazie all’interessamento del Senatore Riccardo Nencini andrà in discussione in Commissione Senato a fine giugno. Ora, poter contare su una legge simile da una parte e dare il via libera ad una discarica dall’altra è una contraddizione enorme. Per questo, auspichiamo che i Comuni interessati agiscano di comune accordo e con unità d’intenti per scongiurare il rischio che un simile progetto si concretizzi».

Secco no anche da Coldiretti. «Quella di realizzare un sito di stoccaggio rifiuti in pieno Montefeltro rappresenta un’ipotesi pericolosa per l’economia dell’intera provincia pesarese che nel tempo ha raggiunto i vertici nazionali nel campo del biologico, della sostenibilità e del turismo slow – stiene il presidente Tommaso Di Sante – Anche gli agricoltori si uniscono al fronte del no nel dibattito che sta mettendo apprensione a cittadini e amministratori del territorio. Pur non avendo comunicazioni ufficiali – aggiunge Di Sante – è chiaro che come agricoltori ci schiereremo a difesa dell’ambiente che altrimenti sarebbe fortemente penalizzato. Pensiamo ai tanti agriturismi che fanno accoglienza e promozione dell’agroalimentare di qualità e alla salvaguardia delle falde idriche, visto che la risorsa acqua è sempre più in crisi”. La provincia di Pesaro Urbino conta 327 agriturismi ed è la più biologica della regione: circa 30mila ettari con un migliaio di operatori attivi sul fronte della produzione green certificata».

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