Pesaro

Ingiunzioni per affitti, arredo urbano e Ztl: le difficoltà dei commercianti di Pesaro

Una delegazione in commissione in Comune. La Lega: «Si alzino le tasse a chi non affitta». Confcommercio, Confesercenti: «Grido d'allarme, serve un confronto»

La sede del Comune di Pesaro

PESARO – Commercio e centro storico, alcuni esercenti hanno incontrato il Comune per rappresentare la situazione delicata post pandemia.

Il consigliere leghista Roberto Biagiotti parla a nome del gruppo e spiega quali sono le preoccupazioni dei commercianti di Pesaro: «Le difficoltà non mancano, c’è chi ha chiesto durante il lockdown di avere una riduzione o sospensione degli affitti, ma si è visto arrivare ingiunzioni o lettere di sfratto. Il privato è libero, ma il Comune potrebbe aumentare la tassazione sugli immobili sfitti così da far scendere il prezzo di mercato e incoraggiare gli affitti. Qualcosa è stato fatto, ma si può fare di più. Altro tema quello della pulizia e dell’arredo urbano, poi quello della navetta dal parcheggio scambiatore. Che fine ha fatto? Infine la questione di bed & breakfast e appartamenti vacanze che chiedono di allentare le maglie della Ztl per i propri clienti. Si potrebbe pensare a un numero whatsapp della municipale per annunciare l’ingresso di un turista per lo scarico dei bagagli. Piccole cose che possono rendere il centro storico più vivibile e un’opportunità di centro commerciale naturale all’aperto».

Sul tema intervengono anche Confcommercio e Confesercenti: «Si tratta di legittime richieste che una delegazione dei commercianti del centro storico di Pesaro ha presentato al Comune: la necessità di intervenire sugli affitti, sul decoro urbano, sui collegamenti con navetta, su una riduzione, sospensione o almeno proroga delle tasse. Un grido d’allarme più che legittimo da parte degli operatori che si ritrovano a fare i conti con le enormi difficoltà di questa fase chiamiamola post-covid, e con l’urgenza di ripartire.
Ma ci stupiscono le dichiarazioni dei componenti della Commissione Attività Economiche che sembrano accorgersi solo oggi di quanto accaduto, di cosa sta succedendo e delle esigenze delle categorie. Ci viene da chiedere se ci stanno prendendo in giro: i componenti della Commissione adesso scoprono che gli affitti sono insostenibili? Che il commercio soffre? Che occorre intervenire su tasse, tributi, arredo urbano? Dov’erano in questi mesi nei quali abbiamo firmato protocolli d’intesa su protocolli d’intesa, fatto riunioni, istituito tavoli di lavoro con Comune e Prefettura, incontrato le associazioni dei proprietari dei negozi per sensibilizzarli sugli affitti, cercato correttivi, incentivi, agevolazioni economiche che potessero aiutare gli operatori a riaprire e ad affrontare al meglio questo momento di estrema gravità?
Tutti i problemi sollevati dalla Commissione, li solleviamo e affrontiamo da anni e la Commissione dovrebbe saperlo. O, forse, lo saprebbe se si confrontasse con le associazioni invece che convocarci soltanto per chiederci di fare volantinaggio a favore di qualche iniziativa. Perché, se siamo contenti che la Commissione si sia confrontata con gli operatori, saremmo stati ancora più contenti se si fosse confrontata anche con le associazioni che sono, ed il presidente Vittorio Petretti dovrebbe saperlo- l’organo intermedio tra il mondo della politica e quello economico e quindi deputate alla discussione ed all’eventuale risoluzione delle problematiche che riguardano le categorie. Auspichiamo che ora che i consiglieri della Commissione hanno preso coscienza dei problemi, siano anche disponibili a cercarne, insieme con noi, le soluzioni».

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