Pesaro

Incidente Montelabbatese, Unarma: «Lo Stato garantisce ogni diritto a chi commette reati, siamo all’inverosimile»

Il sindacato dei carabinieri esprime solidarietà ai familiari delle vittime e ai militari intervenuti

PESARO – Incidente sulla Montelabbate, la Segreteria Provinciale di Pesaro e Urbino Unarma, sindacato dei carabinieri esprime la piena solidarietà ai famigliari delle vittime ed il più completo sostegno ai militari intervenuti, la cui carriera e vita sarà segnata per sempre da questa odissea.

«Dolore, tristezza e rabbia, sono questi i sentimenti di coloro i quali hanno perso una giovane figlia, Martina Mazza, anche lei mamma di un bimbo di 5 anni, una donna che è morta così tragicamente nel sinistro del 25 giugno sulla Montelabbatese. Lo stesso vale per Sultan Ramadani, inconsapevole di dover morire e uccidere, ma conscio che con quella corsa così spericolata poteva far del male ad altri, credendo forse che scappare e darsi a fuga dai Carabinieri, come fanno in tanti, gli avrebbe assicurato un epilogo diverso, magari li avrebbe derisi con parenti e amici, additandoli chissà come».

Il segretario Generale Provinciale di Pesaro e Urbino Marco Ravizzone commenta: «Non dovremmo mai e poi mai assistere a eventi del genere, in uno Stato come l’Italia che garantisce ogni diritto a chi commette reati, senza distinzione di sesso, razza o religione, garanzie per tutti, forse anche troppe, siamo arrivati all’inverosimile. I nostri Carabinieri stavano compiendo il loro dovere, anzi, accortisi della fuga sin troppo pericolosa, hanno fatto di tutto per non mettere in pericolo la propria e l’altrui vita».

Anche il Segretario Provinciale Aggiunto Floriana Casciabanca commenta: «Ci stringiamo al dolore dei famigliari di Martina e soprattutto del suo piccolino che così indifeso e inconsapevole ha perso per sempre la sua radice, ma non possiamo non sostenere e dare coraggio anche ai nostri Carabinieri che dovranno ora fare i conti con il fato che li ha messi dinanzi, come in tantissime occasioni, un uomo che avendo avuto a che fare già in diverse occasioni con la giustizia, ha voluto dimostrare, ancora una volta, di essere contrario alle regole, ma questa volta lo ha fatto per sempre».

Ravizzone conclude: «Vi siamo vicini perché sappiamo per certo che il vostro lavoro lo fate con dedizione e costanza a tutela della nostra società, a tutela del prossimo e che nessuno mai avrebbe pensato che in un batter
d’occhio sarebbe finita così».

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