Pesaro

Guardia medica, deciso l’aumento dei compensi. Biancani: «Va garantita l’apertura notturna»

Firmato l’accordo Sindacati-Regione. Il consigliere regionale: «Dopo le chiusure nel pesarese, attendiamo una riattivazione dei servizi»

Una petizione online per il ritorno della Guardia Medica a Gabicce, Gradara, Tavullia e Vallefoglia
La Casa della Salute

PESARO – Guardia medica, via all’aumento dei compensi, cosa che renderà possibile la candidatura di professionisti. Si trattava di uno dei nodi che ha portato alla riduzione dei servizi nel pesarese e non solo. In questi mesi avevano chiuso o ridotto il servizio al weekend Vallefoglia, Gabicce/Gradara, Pesaro, Cagli (turni ridotti) e Mondavio, ma anche Fano e Mondolfo, con il servizio garantito solamente nel weekend. 

Plaude all’adeguamento dei compensi il consigliere regionale Andrea Biancani: «La Regione ha formalizzato l’accordo con le rappresentanze sindacali dei medici, integrando le risorse necessarie per adeguare il trattamento economico dei medici in servizio presso le guardie mediche. L’aumento dei compensi rappresenta infatti un passo fondamentale per rendere più appetibile per i medici il servizio di guardia medica.

L’accordo siglato prevede un aumento di circa sei euro l’ora e un ulteriore aumento fino ad altri dieci, qualora il medico si trovi a coprire situazioni di particolare criticità. Cifre importanti ma che non portano comunque il compenso ai livelli dei medici USCA o della Vaccinazione, come avevamo invece chiesto.

L’accordo prevede anche una riorganizzazione complessiva del servizio. Nelle prossime settimane ogni Area Vasta realizzerà una mappatura delle esigenze di ogni territorio servito dagli attuali presidi di guardia medica. Questa mappatura, assieme allo storico degli interventi, permetterà di individuare quali presidi abbiano maggior necessità di assistenza continuativa anche in orario notturno».

Saranno quindi creati dei presidi “Hub” e dei presidi “Spoke”, i primi aperti 24 ore, i secondi aperti dalle 8.00 alle 24.00. Di notte i centri aperti 24 ore fungeranno anche da centralino per dare risposta telefonica ai cittadini dei territori senza servizio notturno. Al cittadino, per telefono potranno essere riferite o la soluzione al problema, o l’eventuale necessità di ricorrere al 118 o la possibilità, vista la bassa gravità, di attendere la mattina per usufruire dei servizi del centro aperto più vicino.

Questo sistema comporterà anche una modifica della durata oraria del turno notturno, ad oggi previsto di 12 ore, dalle 20.00 alle 8.00, che passerà a 8 ore, dalle 24.00 alle 8.00. Una riduzione di orario e una maggior organizzazione del servizio, accompagnati dall’adeguamento dei compensi, potrebbero effettivamente rendere più appetibile ai nuovi medici il servizio di guardia medica, in attesa che, a livello nazionale, si risolva anche il problema delle incompatibilità, che ad oggi blocca molti medici che sarebbero altrimenti disponibili.

«Comunque la notte molti presidi rimarranno chiusi, lasciando al cittadino la sola assistenza telefonica, a volte insufficiente per capire i reali problemi del paziente o per trovare la soluzione più adeguata. Queste persone saranno costrette ad aspettare o a guidare fino al centro aperto più vicino o a chiamare il 118, anche se magari non ce ne sarebbe bisogno, intasando il servizio di emergenza-urgenza. Inoltre i medici in servizio notturno si troveranno, come già accade oggi a seguito delle molte chiusure, a dover gestire aree territoriali assai vaste.

Insieme alla Consigliera Vitri, abbiamo chiesto che, in futuro, la Regione si impegni a trovare più medici e a riattivare il servizio notturno in tutte le sedi, così come accadeva fino a poco tempo fa. Mi auguro, inoltre, che la mappatura delle esigenze che si apprestano a fare le Area Vasta tenga conto anche delle esigenze legate ai picchi turistici, che interessano presidi di alcune località della provincia. Penso a Gabicce, a Urbino che serve i turisti dell’entroterra e a Pesaro e Fano».

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