Pesaro

Guardia di Finanza di Pesaro, dagli evasori totali ai furbetti del reddito di cittadinanza: il bilancio

In occasione del 264 anniversario del Corpo, alla presenza del Prefetto di Pesaro e Urbino Vittorio Lapolla, sono stati forniti i dati delle operazioni: 94 sconosciuti al fisco, controlli su 22 soggetti in odore di mafia. Ecco i numeri

PESARO – Dai furbetti sconosciuti al fisco agli accertamenti patrimoniali su persone sospette nell’ambito della normativa antimafia. Ma attenzione anche al reddito di cittadinanza e alle frodi. Ecco il bilancio della Guardia di Finanza di Pesaro.

Alla Caserma “Sottobrigadiere Nicola Ventura, Medaglia al Valor Militare”, sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro, è stato celebrato il 246° Anniversario della Fondazione del Corpo, alla presenza del Prefetto di Pesaro e Urbino Vittorio Lapolla.
Una cerimonia sobria, in linea con le misure di contenimento per l’emergenza sanitaria.

Nel 2019 la Guardia di Finanza di Pesaro ha eseguito in totale 2.131 interventi operativi e 322 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

Frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio provinciale su cui si sta concentrando l’attenzione del Corpo per contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali.
Sono state concluse 93 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 604 interventi fra verifiche e controlli fiscali a tutela del complesso degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali.
Segnalati alla magistratura 59 soggetti per gravi delitti tributari quali l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, occultamento di documentazione contabile, omesso versamento o indebita compensazione di imposte.

Ten. Col. Tommaso Commissione – Comandante Provinciale

Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e iva è di oltre 17 milioni di euro.
Sequestrati, inoltre, in materia di accise, circa 30.000 kg di prodotto energetico in 16 interventi effettuati, di cui 12 negli impianti di distribuzione stradale di carburanti.

Continua la lotta al nero: sono stati scoperti 94 soggetti completamente sconosciuti al fisco (evasori totali) che hanno sottratto base imponibile per oltre 100 milioni di euro e Iva per quasi 15 milioni di euro.
Ben 26 i datori di lavoro che sono stati verbalizzati per aver impiegato 19 lavoratori in “nero” e 182 lavoratori irregolari.
3.102 sono stati gli interventi condotti nell’ambito del controllo economico del territorio. Tra questi, si segnalano, in particolare, quelli svolti in materia di controlli strumentali (1.803), trasporto merci su strada (948) nonché in materia di indici di capacità contributiva (77).
Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali sono stati eseguiti 25 interventi.

Concluse 25 deleghe di indagine in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione, appalti, frodi ai danni dei bilanci pubblici o di Enti previdenziali e del sistema sanitario con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 4 persone e l’accertamento di condotte concussive e di peculato per circa 35 mila euro e frodi ai danni delle casse pubbliche per 350 mila euro.
Nell’ambito degli accertamenti svolti su delega della Corte dei Conti, segnalati sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici che hanno cagionato danni patrimoniali allo Stato per circa 180 mila euro, sono stati segnalati alla magistratura contabile 28 soggetti per connesse ipotesi di responsabilità erariale.

Effettuati 25 controlli in relazione all’esenzione del ticket sanitario e per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate, con percentuali di irregolarità pari al 44% dei casi e un danno complessivo cagionato allo Stato di quasi 60 mila euro.
Sono stati effettuati 2 controlli in materia di reddito di cittadinanza, tutti irregolari, con recupero di contributi indebitamente percepiti per quasi 10 mila euro.

Nel 2019, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 22 soggetti, compresi quelli connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, cioè che, per condotta e tenore di vita, potrebbero vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di
attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare. Sono stati eseguiti quasi 900 accertamenti a seguito di richieste pervenute dalla Prefettura, riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
Sul fronte della prevenzione, si è proceduto all’analisi di 162 segnalazioni di operazioni sospette.

La Gdf ha evaso 83 deleghe di polizia giudiziaria in materia di reati fallimentari; denunciati 26 soggetti ed avanzate proposte di sequestro per quasi 5 milioni di euro su un totale accertato di patrimoni distratti di circa 9 milioni di euro.

In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione, al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito 142 interventi, con il sequestro di 90 mila prodotti contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri per il consumatore e la denuncia di 9 soggetti.

In materia di contrasto al traffico di narcotici, sono stati sequestrati circa 600 grammi di sostanza stupefacente con la denuncia di 16 soggetti, di cui 3 arrestati.

Nei primi mesi del 2020, nel settore della sicurezza prodotti, sono stati sequestrati 5.406 dispositivi individuali di protezione e 85 flaconi gel in quanto privi dei requisiti necessari per la commercializzazione e quindi pericolosi per la salute pubblica.

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