Pesaro

Gruppo zero Pesaro: «L’ospedale si faccia a Case bruciate, no veti dal sindaco»

Per il gruppo «Case Bruciate è la miglior scelta possibile. A Muraglia nascerebbe una struttura già vecchia. No a ostruzionismo dal sindaco»

Il progetto dell'ospedale unico a Muraglia nel Pesarese

PESARO – Ospedale nuovo, il Gruppo Zero Pesaro spinge per Case Bruciate. «Case Bruciate è il miglior sito possibile per il nuovo ospedale di Pesaro, a Muraglia nascerebbe una struttura già vecchia».

Ad intervenire nel dibattito è Gruppo Zero che si occupa di cultura, società, territorio e ambiente. Il sindaco di Pesaro Ricci insiste sul sito di Muraglia, anzi è pronto a non concedere varianti urbanistiche per Case Bruciate.
La Regione Marche vorrebbe invece pensare proprio alla località vicina al casello autostradale. La scelta di «abbandonare l’idea dell’ospedale unico provinciale a favore di una nuova struttura che sostituisca l’attuale San Salvatore», sottolinea Gruppo Zero, vuol dire che «la diversa tipologia di ospedale prevista, richiedendo la formulazione di un nuovo progetto, permetterà di avviare quel percorso che, ostinatamente negato nel passato, possa confidare su parametri di valutazione condivisi, oggettivi e trasparenti, tra i quali l’ubicazione, la conformazione del sito e la tipologia edilizia da adottare».

«Noi – prosegue il Gruppo Zero – abbiamo sempre sostenuto che la tipologia architettonica ottimale sia quella a sviluppo orizzontale, attraverso la quale coniugare la sostenibilità dell’intervento con l’innovazione, la funzionalità e la flessibilità della struttura, ponendo prioritariamente il degente e la sua salute al centro di tutte le scelte progettuali». 
Per Gruppo Zero «risulta del tutto evidente che il sito di Muraglia non era idoneo per l’ospedale unico, come pure non lo è per l’ospedale locale. Infatti, la conformazione del terreno e quindi l’esiguità della superficie edificabile, impongono una tipologia edilizia ormai anacronistica avente un volume estremamente massiccio e a forte sviluppo verticale. Per quale ragione, a distanza di circa 11 anni dalla vicenda Fosso Sejore, dovremmo subire nuovamente l’imposizione di un’area inappropriata e un ospedale che potrebbe nascere già vecchio? Non solo tipologicamente vecchio, ma anche estremamente costoso, di scarsa flessibilità nonché frutto di un’operazione progettuale di bassa macelleria in quanto derivato dall’eco-mostro dell’ormai dimenticato ospedale unico».

 «Ancora oggi – puntualizza l’associazione – quello di Case Bruciate è il miglior sito possibile, così come nello studio effettuato nel 2011 dalla Provincia di Pesaro-Urbino, in quanto l’ubicazione e la conformazione del terreno permetterebbero una facile accessibilità, la libertà progettuale di realizzare un ospedale tipologicamente all’avanguardia, flessibile, capace di rispettare i dettami dell’architettura terapeutica a basso impatto ambientale ed energeticamente evoluto».

«In questo scenario – viene rimarcato – le categoriche argomentazioni espresse a difesa del sito di Muraglia dallo stesso Matteo Ricci, per quanto evanescenti, preoccupano perché potrebbero determinare un’ulteriore situazione di stallo a danno dell’intera comunità. L’unico rischio per il sito di Case Bruciate è rappresentato dai tempi burocratici della variante urbanistica, tempi che potrebbero essere azzerati qualora l’amministrazione comunale e lo stesso sindaco non assumano un atteggiamento ostruzionistico».