Pesaro

Gradara, uccide la moglie a coltellate perché «non voleva fare sesso»

Emergono particolari sull'omicidio di Fanano. In carcere un uomo di 80 anni, l'avvocato è orientato a chiedere una perizia psichiatrica

L'abitazione della coppia posta sotto sequestro

GRADARA – Uccisa perché aveva rifiutato un rapporto sessuale. Emergono altri particolari agghiaccianti rispetto all’omicidio avvenuto nella notte tra Natale e Santo Stefano a Fanano di Gradara.

Vito Cangini, 80 anni, è in carcere con l’accusa di aver accoltellato Natalia Kyrychoc, la moglie di 61 anni, ucraina. Una gelosia folle esasperata dal fatto che quella sera lei avrebbe rifiutato un rapporto sessuale, già concordato. Tanto che lui avrebbe preso anche il viagra. Di qui l’ira dell’uomo che ha preso un coltello e ha sferrato almeno 4 fendenti al petto della donna. Il legale che assiste l’omicida reo confesso, avvocato Stefano Vichi, parla di «un raptus improvviso scaturito dal rifiuto di avere rapporti intimi. Valuteremo se chiedere una perizia psichiatrica».

Poi sarebbe rimasto a dormire in casa, col cadavere a fianco. L’indomani una passeggiata e poi la confessione prima al vicino di casa, poi a una collega della moglie, infine al titolare del ristorante con cui pensava che la moglie lo tradisse, cosa mai verificata. Di qui l’allarme ai carabinieri.

I carabinieri gli sono piombati a casa e lui ha ammesso l’omicidio. Nelle prossime ore l’affidamento dell’incarico per l’autopsia.

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