Pesaro

Gimarra, Fanesi risponde a Baldelli: «Non esistono altre soluzioni più semplici ed economiche»

Non si è fatta attendere la risposta dell’amministrazione fanese in merito ai dubbi espressi dal consiglio Regionale. «Il Comune ha già analizzato e approfondito dal punto di vista tecnico le ipotesi in campo»

Variante Gimarra a Fano
Variante Gimarra a Fano

FANO – Non si è fatta attendere la risposta dell’amministrazione fanese in merito ai dubbi espressi dal consiglio Regionale circa la tanto discussa variante Gimarra. L’intervento era scaturito dopo una mozione presentata dalla consigliera pentastellata Marta Ruggeri.

Negli ultimi mesi a Fano e non solo, si è dibattuto anche aspramente sul progetto: non pochi sono i detrattori tra cui gli stessi cittadini che, attraverso una petizione su change.org ma anche un sondaggio di CentroPagina, hanno espresso non pochi dubbi sulla realizzazione della nuova infrastruttura. A finire sul banco degli imputati l’impatto ambientale che il progetto avrà sulle campagne fanesi, i costi, considerati eccessivi, e l’effettiva funzionalità del tratto che nascerebbe con l’obiettivo di migliorare la viabilità tra Pesaro e Fano e ridurre il congestionato traffico che attraversa la città della Fortuna.

Seri e Fanesi
Seri e Fanesi

«Dal nostro punto di vista, non esistono altre soluzioni più semplici ed economiche di quella individuata» ha affermato il vicesindaco Cristian Fanesi, e prosegue «L’assessore regionale Baldelli ha dichiarato la disponibilità ad intervenire sul tracciato della variante Gimarra qualora il Comune di Fano avanzi nuove proposte in tal senso. Non poteva che andare in questo modo. L’assessore ha detto con retorica elegante, quello che già sapevamo: il procedimento è ormai avviato, la campagna elettorale è finita e le suggestioni illusioniste proposte da più candidati si sono infrante con l’oggettiva realtà amministrativa degli impegni che gli Enti hanno sottoscritto e, dunque, nel rispetto delle azioni che ne conseguono, pure nell’alternanza elettiva delle Amministrazioni. Il Comune di Fano ha già analizzato e approfondito dal punto di vista tecnico le ipotesi in campo, ha identificato il tracciato, come richiesto peraltro dalla Regione, più idoneo e conveniente, e considerati i fondi messi a disposizione, i tempi della convenzione sottoscritta, e tenuto anche conto delle necessità più urgenti e irrisolte della viabilità cittadina ha deciso di avviare il progetto di realizzazione del prolungamento dell’interquartieri. Ovvero, la soluzione dal punto di vista viabilistico migliore».

Sulle risorse necessarie a realizzare l’opera, Fanesi specifica: «I 20 milioni di euro sono l’unica fonte di finanziamento disponibile e, salvo oscillazioni significative rispetto al costo ipotizzato dell’intervento che saranno eventualmente analizzate durante lo sviluppo dettagliato del progetto, in base alla simulazione dei costi parametrici stimati dalla struttura tecnica del Comune di Fano sono al momento sufficienti a realizzare l’opera intera in un unico lotto. Parliamo non di strada di collegamento Fano-Pesaro ma, come previsto dal protocollo di miglioramento della viabilità esistente come definita anche dalla convenzione. Oggi questo è lo stato di fatto».

Secondo Fanesi serve coerenza di visione: «Non riteniamo corretto alimentare ancora illusioni ipotizzando di cumulare gli stessi 20 milioni con altre fantomatiche risorse futuribili per progetti inesistenti. Dal nostro punto di vista, non esistono altre soluzioni più semplici ed economiche, di quella individuata».

Fanesi rimarca, poi, le opportunità che si aprono con la nuova strada: «Questa variante sarà utile all’abitato di Gimarra. Infatti, nel dibattito politico ci si dimentica troppo spesso che questo quartiere sta lievitando dal punto di vista edilizio con il progetto di Housing sociale e che a regime necessiterà di un’indispensabile strada di collegamento con Fano alternativa alla SS16, pena il suo strangolamento. Con il tracciato individuato che, per larga parte si sovrapporrebbe a quello della necessaria strada di collegamento di Gimarra, si risolverebbe un problema storico per un territorio certamente bello ma nel quale sono stati autorizzati interventi fortemente speculativi senza adeguato studio di viabilità e parcheggi. Lì semmai sta o meglio è stata la vera devastazione e non annunci iperbolici di inverosimili sbancamenti di colline».

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