Pesaro

Giardini intitolati a Craxi, critici anche M5s e Art.1: «Inaccettabile celebrare un condannato»

Per il pentastellato Lorenzo Lugli: «Impossibile dimenticare le sentenze, non è una vittima». Articolo 1: «Personaggio discusso e discutibile»

Piazzale Matteotti a Pesaro
Piazzale Matteotti a Pesaro

PESARO – Giardini intitolati a Bettino Craxi, la protesta è bipartisan. Dopo le critiche del centrodestra anche il Movimento 5 Stelle e Articolo 1 criticano la scelta del sindaco Matteo Ricci di dedicare l’area verde di piazzale Matteotti a Craxi.

«Troviamo del tutto inaccettabile la decisione della Giunta Comunale di dedicare un giardino centralissimo, nel cuore della città, al condannato Craxi – spiega Lorenzo Lugli del M5s – Dopo le proteste del quartiere Vismara che, giustamente ha rifiutato l’intitolazione di una via nel suo territorio, ora arriva d’imperio questo annuncio che ha il sapore di uno schiaffo in faccia ai tanti pesaresi che ricordano bene le faccende di “Mani Pulite”.
A vent’anni dalla sua scomparsa si prova a far dimenticare le sentenze che lo condannarono cercando far passare il concetto che fu comunque un grande politico, uno statista illuminato di cui ricordiamo senz’altro gli atti coraggiosi in politica internazionale, ma su cui pesa come un macigno la messa in opera di un sistema di tangenti elevato a sistema. Un colpo di spugna inaccettabile.
La tesi che lo ripropone come vittima di una giustizia ingiusta proprio non regge. Il leader socialista riparò nel 1994 in Tunisia, ad Hammamet, per sfuggire alla giustizia italiana dopo essere stato travolto dall’inchiesta che aveva portato alla luce un sistema malato quanto implacabile, che non ebbe remore nel perseguire gli oppositori; che fossero giornalisti, da Alberto Cavallari che ripulì il Corriere dalla P2, a Beppe Grillo esiliato dai palinsesti RAI, agli attacchi alla Magistratura che stava per scoprire una realtà che sarebbe comunque esplosa. Senza dimenticare i rapporti con Gelli e Calvi.
Su quale base si possa pretendere di beatificare una figura simile proprio non riusciamo a capirlo e ci opponiamo a questa decisione incomprensibile e ingiusta, del tutto inaccettabile e insopportabile. Se probabilmente Craxi scrisse una pagina della storia del nostro paese, è altrettanto vero che si trattò di una pessima pagina».

Contrari anche da Articolo 1. «Facciamo ogni sforzo per non essere sempre critici ma veramente il sindaco mette continuamente a dura prova la nostra pazienza. Ci pareva strano infatti che avesse accettato di recedere dalla decisione di intitolare una strada a Craxi perché ingenuamente pensavamo che per una volta avesse ascoltato il parere dei cittadini. Invece evidentemente aveva già deciso di scegliere un luogo di maggiore centralità e visibilità come Piazzale Matteotti a Pesaro. Non ripetiamo i motivi che ci fanno considerare del tutto inopportuna questa decisione. Sottolineiamo solo il cinismo di imporre la celebrazione di un personaggio discusso e discutibile nel luogo in cui altri sindaci hanno voluto ricordare e onorare un simbolo delle lotte per la democrazia e per i valori civili».

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