Pesaro

A Gianni Letta e Pier Luigi Pizzi la cittadinanza onoraria della città di Pesaro

Le due proposte sono state votate all'unanimità in Consiglio Comunale. «Due figure che hanno contribuito alla crescita della città»

Gianni Letta e Pier Luigi Pizzi con il vicesindaco Daniele Vimini

PESARO – Due personalità che hanno contribuito alla crescita di Pesaro. Il consiglio comunale ha conferito, all’unanimità, “La Cittadinanza onoraria” a due figure simbolo di Pesaro, Città creativa della Musica UNESCO e Capitale italiana della cultura 2024: Gianni Letta e Pier Luigi Pizzi, proposte tramite le due delibere presentate dal sindaco Matteo Ricci.  

«Siamo stati fortunati, come città, a incrociare nella nostra strada la grande personalità del presidente Letta – ha detto Ricci nel presentare la prima -. È stato un incontro costruito intorno al 150esimo di Rossini, quando, insieme al vicesindaco Daniele Vimini abbiamo cercato di organizzare al meglio un appuntamento importante per la città. Da lì è iniziato un percorso, attraverso la creazione di un comitato delle celebrazioni che abbiamo chiesto di presiedere al Presidente Napolitano, il Presidente Letta e la Presidente Maggioni ai vertici Rai. Letta aderì in maniera entusiasta e ci ha accompagnato nel percorso che ci ha consentito di portare Rossini nel mondo. Rossini è stato il primo testimonial della bellezza italiana nel mondo, in questi 4 anni eccezionali proseguiti con l’anniversario di Da Vinci, Raffaello, Dante Alighieri. Il connubio con la nostra città è stato talmente forte che abbiamo chiesto al presidente Letta di diventare presidente della Fondazione Rossini. Il suo impegno è sempre stato spinto da sentimento, ha creduto in noi, ha contribuito in maniera molto forte a dare una prospettiva al Conservatorio Rossini, è stato con la Segre uno dei principali testimonial della Capitale Italiana della Cultura».

Letta «ha svolto un lavoro encomiabile per l’ottenimento del finanziamento per Palazzo Olivieri e ha saputo apportare il suo prezioso e determinante contributo per il conseguimento del titolo di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024». Queste le motivazioni del riconoscimento: «Gianni Letta è diventato un amico della Città seguendo le vicissitudini del Rossini Opera Festival, quale componente nei diversi comitati per l’ottenimento, ad esempio, del riconoscimento Città Creativa per la Musica Unesco, poi quale Presidente della Fondazione Rossini. Il suo impegno, la profonda conoscenza della nostra comunità, il sentirsi già parte di essa, si ritrovano nella presentazione del volume della UTET dedicato a Rossini ma soprattutto nel discorso fatto all’audizione ministeriale per la candidatura di Pesaro 2024. Non certo di secondaria importanza nella costruzione della sua passione per la musica – in particolare per Rossini – il suo rapporto con Bruno Cagli e il legame con la famiglia Pierangeli. A buona ragione possiamo considerare Gianni Letta un prezioso alleato della Città, ambasciatore di Rossini e testimone di Pesaro nel mondo». 

Anna Maria Mattioli ha sottolineato: «Nel suo discorso durante l’audizione per Pesaro 2024 ha riconosciuto in noi pesaresi un popolo di lavoratori, di anime che tutte concorrono a far valore i valori della città. E volontà a far valore il valore della musica, Candidatura più che valida che porta grande valore a uomo molto importante per la città». 

Michele Redaelli ha rilevato: «In Commissione Cultura abbiamo valutato il documento in cui però manca una parola che è la “politica”, intesa sia in senso stretto, come luogo in cui ha messo in campo le sue capacità; in senso lato, perché per lui è stato ed è un passaggio vitale in cui ha dimostrato la concretezza di alcune parole come “capacità di ascolto” e di “capacità di mediazione”, fondamenti di una buona politica». 

Pier Luigi Pizzi è un regista teatrale che ha contribuito alla crescita del Rossini Opera Festival, anche per lui la cittadinanza onoraria. Ricci ha detto: «Quest’anno il maestro celebra i suoi quarant’anni di partecipazione militante al Rossini Opera Festival, manifestazione che lo ha visto sin dalle primissime edizioni firmare spettacoli di grande rilevanza internazionale che hanno fatto la storia della Rossini Renaissance. Nel corso della sua costante presenza al Festival rossiniano, ha messo in scena, dal 1982, 13 nuove produzioni più volte riproposte, per un totale di 22 allestimenti, poi ripresi in altri teatri in Italia e all’estero firmando alcuni tra i capolavori della storia del ROF. È forte il legame consolidato negli anni con Pesaro di cui Pizzi è un significativo testimone».

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