Pesaro

Gabicce, clandestina esibisce il passaporto della sorella: le impronte digitali la tradiscono. Denunciata

Salita senza biglietto sul bus, 30enne senegalese è stata poi deferita dalla Polizia Locale di Gabicce Mare e Gradara

GABICCE – Clandestina, fornisce il passaporto della sorella. Ma le impronte non mentono: denunciata.

Nei giorni scorsi, a seguito di richiesta di intervento da parte dei controllori “ADRIABUS” impiegati nel servizio di linea, una pattuglia della Polizia Locale dei Comuni di Gabicce Mare e Gradara, ha fermato una cittadina trentenne di origini senegalesi priva del biglietto. La donna si rifiutava di declinare le proprie generalità agli stessi controllori, intenti nella redazione del verbale.

La donna, che non parlava in alcun modo la lingua italiana, ha dato inizialmente in escandescenza, calmandosi solamente all’arrivo di una pattuglia degli agenti capitanati da Cristiano Schiavi. A loro ha consegnato solamente il codice fiscale, documento non sufficiente all’identificazione di un cittadino straniero.

A questo punto la ragazza veniva accompagnata negli uffici di Via XXV Aprile e grazie all’intervento di due operatrici in servizio, che traducevano in la lingua francese quanto richiesto, si riusciva a convincere la sconosciuta ad esibire un documento attestante la sua identità, ovvero la fotografia di un passaporto appartenente ad una donna di 33 anni senegalese.

Dall’analisi del fotogramma riportato sul passaporto esibito, operata dall’Ufficio di P.G. del Corpo, emergeva che le due persone non erano affatto le stesse.

A questo punto, sorgendo forti dubbi sull’identità della donna e sulla sua regolarità all’interno del territorio nazionale, si procedeva al rilievo delle impronte digitali, scoprendo che la persona del passaporto era la sorella.

Presa in castagna, T.F. (queste le iniziale della trentenne) non ha potuto far altro che confessare ed ammettere di aver cercato di eludere il controllo, consegnando quindi agli agenti il suo vero passaporto.

Appurato a questo punto il suo stato di clandestinità sul territorio nazionale, la donna in un momento di sfogo ha raccontato agli operatori la propria vita e le disavventure vissute nel paese d’origine, facendo espressa richiesta di “protezione internazionale” con gli agenti della Polizia Locale di Gabicce Mare e Gradara che non hanno potuto far altro che notiziare l’Ufficio Immigrazione della Questura di Pesaro per i successivi adempimenti. E’ stata denunciata per la falsa attestazione sull’identità personale (art. 495 c.p.) e per il suo stato di clandestinità all’interno del Paese.

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