Pesaro

Fusione Aset-Marche Multiservizi: a Fano c’è chi dice “no”. E sono in tanti

Tante le voci del mondo politico locale che si stanno alzando per scongiurare la privatizzazione del servizio idrico e della gestione dei rifiuti. Rossi: «Non si possono prendere in giro le comunità che amministriamo»

Scorcio di Fano
Scorcio di Fano

FANO – La politica fanese è in fermento per il progetto di fusione per incorporazione di Aset in Marche Multiservizi rilanciato dal presidente della Provincia Giuseppe Paolini. Sono tante le voci politiche locali che si sono alzate nelle ultime ore per criticare aspramente questa ipotesi che, con il passare delle ore, sembra divenire sempre più concreta.

Tra i primi a schierarsi per il NO ci sono stati i rappresentati locali della Lega, Luigi Scopelliti, neo commissario cittadino della Lega e presidente della Commissione Garanzia e Controllo del Comune di Fano. A finire sul banco degli imputati le presunte pressioni sull’amministrazione fanese che sarebbero state esercitate sul tema fusione Aset – Marche Multiservizi, sia sul piano politico che su quello istituzionale.

«Lega Fano denuncia da anni le ingerenze per spingere ASET a una fusione con Marche Multiservizi SPA – riferiscono i rappresentati locali – rilevando il pericolo delle commistioni tra il PD e il proprio apparato di potere politico economico, eretto in decenni di amministrazione comunale, provinciale e regionale. Dietro al reiterato tentativo di assorbimento di ASET da parte della partecipata pesarese, emerge una preoccupante volontà di sacrificare gli interessi pubblici sull’altare di quelli privati, con l’inevitabile rinuncia a una società locale di servizi sana, autonoma e indipendente».

E ancora rincarano la dose: «È intollerabile e scandaloso quello che sta accadendo; ci aspettiamo che il Sindaco Seri decida definitivamente da che parte stare: o con Fano o con il PD. È evidente che gli interessi del PD corrano nella direzione opposta a quelli della nostra Città. La Lega chiede a gran voce di porre fine a questa subalternità di Fano ai colonnelli del PD marchigiano, che vedono in Matteo Ricci e Renato Claudio Minardi i principali responsabili della scalata di Marche Multiservizi SPA ad ASET».

Stefano Pollegioni
Stefano Pollegioni

Dello stesso tenore Stefano Pollegioni, fresco nuovo coordinatore dell’Udc Fano: «L’intenzione della sinistra e il benestare del Sindaco Massimo Seri di fondere o meglio regalare la partecipata e redditizia Aset all’interno di Marche Multiservizi è un film iniziato già anni fa con l’accesa discussione sull’incorporazione di Aset holding in Aset Spa. Ricordo che la vicenda diede seguito ad un esposto alla Procura della Repubblica nel 2016. Non voglio pensare che il sindaco voglia essere ricordato come il distruttore di Aset e mi auguro per lui che venga presto folgorato sulla via di Damasco ed esca dalla complicità di questa becera operazione politica. Quanto è emerso in questi giorni, con le dichiarazioni dell’assessore Mascarin che mette alla scoperto la verità, dovrebbero dimettersi tutti. L’UDC seguirà l’evolversi della vicenda mettendo in atto se necessario una dura battaglia per scongiurare la perdita di questo gioiello fanese che con la sua attività a favore della comunità da anche lavoro a tante famiglie. Ormai è chiaro che la politica della sinistra a Fano non fa altro che sottostare ai voleri di Pesaro che è anche quello di portare i Rifiuti nella nostra città».

Enrico Rossi Sindaco di Cartoceto
Enrico Rossi Sindaco di Cartoceto

Ad intervenire in modo netto sul tema dei servizi territoriali anche Enrico Rossi, Consigliere Provinciale e Sindaco di Cartoceto, primo Comune in termini di partecipazione azionaria tra i soci minori di Aset S.p.a. «Basta con questa ostinazione nel voler perpetrare la fusione Aset – Marche Multiservizi, una porcata politica utile solo agli interessi di parte, che non corrispondono a quelli di famiglie ed imprese. Non si tratta di una posizione ideologica – evidenzia Rossi – del resto, nel 2016, deliberammo per primi, tra i Comuni soci di minoranza Aset, l’avvio della fusione tra Aset S.p.a. e Aset Holding. Oggi in ballo c’è la difesa di una multiutility a totale capitale pubblico e i cittadini hanno il dovere di sapere che per ciò che concerne Aset, la redistribuzione degli utili avviene esclusivamente tra i Comuni soci, dunque tradotta in servizi ed investimenti sui nostri territori. Nel caso di fusione, invece, quasi il 50 per cento di essi finirebbe in mano ad Hera, cioè a Bologna!».

«Non si possono prendere in giro le comunità che amministriamo – rimarca il Sindaco di Cartoceto – è davvero stucchevole la solita lezioncina di economia, sulla base della quale la fusione tra le due società sarebbe foriera di rafforzamenti dei patrimoni aziendali ed efficienze e razionalizzazioni gestionali, con una riduzione dei costi che i cittadini oggi si trovano a dover sostenere. D’altronde – chiosa – mi pare abbastanza significativo il dato registrato negli ultimi anni del 15% per cento in più (media ponderata) del costo per abitante del servizio di igiene ambientale nei comuni serviti da Marche Multiservizi. Così come il 50 per cento in più di investimento per abitante nel servizio idrico da parte di Aset».

Marta Ruggeri
Marta Ruggeri

L’ultima a scendere in campo è stata la capogruppo regionale dei 5 Stelle, Marta Ruggeri che ha chiamato a raccolta «coloro che hanno a cuore la gestione pubblica dei servizi di interesse generale. Con le rivelazioni dell’assessore comunale Samuele Mascarin – afferma la consigliera regionale Ruggeri – è ormai scoperto il piano di svendita di Aset che, passando attraverso una prebenda ai Comuni soci e qualche poltrona di prestigio per dirigenti e amministratori pubblici fanesi, prevede di privatizzare il servizio idrico e la gestione dei rifiuti. Il progetto del Pd provinciale di far ricadere la gestione dei rifiuti e dell’acqua di tutta la provincia sotto la gestione della bolognese Hera spa, attraverso la controllata Marche Multiservizi, è avallato sottotraccia anche da gran parte del Pd fanese, le cui fibrillazioni su questo importante e delicato tema rischiano di rompere la maggioranza che sostiene l’amministrazione comunale. Risibili le dichiarazioni di chi a Fano, con importanti ruoli nel partito, dichiara di non saperne nulla.

Anche il sindaco Massimo Seri, intervistato a Radio Fano, non esclude la fusione con Marche Multiservizi, purché sia ben pagata attraverso il cosiddetto riequilibrio territoriale delle risorse. È ormai tempo che si organizzino coloro che hanno a cuore la salvaguardia della gestione pubblica dei servizi di interesse generale e la tutela delle prerogative dei cittadini dei Comuni soci di Aset, Fano in primis. Per contrastare questo progetto c’è bisogno prima di tutto di una governance più autorevole ed efficace in Aset, che purtroppo oggi non sembra nemmeno in grado di tenere insieme i suoi soci. Un’imbarazzante mancanza di leadership anche da parte del sindaco Massimo Seri, come rappresentante del maggior azionista, che i cittadini pagherebbero cara nel momento in cui, compiendosi l’integrazione societaria con Marche Multiservizi, si perderebbe il cosiddetto controllo analogo che Aset, come società pubblica in house, garantisce ai Comuni soci per statuto. Aset ha bisogno di rafforzarsi e stringere alleanze su importanti progetti di investimento, come quello del digestore anaerobico, ma non deve assolutamente snaturarsi. Pertanto, se Aset vuole prendere in considerazione la possibilità di integrarsi con altre società di gestione, guardi a realtà a lei omologhe, piuttosto che a Marche Multiservizi, coltivando rapporti con società interamente pubbliche e gestite in house da parte dei Comuni soci».

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