Pesaro

Pesaro, furto al rappresentante di gioielli per 30mila euro: individuati i tre responsabili

La squadra mobile è partita dalle immagini di videosorveglianza e da un'auto noleggiata: in tre agli arresti domiciliari

PESARO – Furto a un rappresentante di gioielli, in tre agli arresti domiciliari.

Il personale della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile al termine di serrate indagini ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di tre soggetti, sulla quarantina, ritenuti responsabili del furto con strappo avvenuto in questo centro cittadino il 15 aprile 2021, ai danni di un rappresentante di preziosi.

IL FATTO

Nello specifico, in quella data questa Squadra Mobile era intervenuta a seguito di una chiamata sulle linee di emergenza 112 NUE per un furto con strappo subìto da un rappresentante di oggetti preziosi.

La vittima, nell’immediatezza dei fatti aveva riferito che mentre stava poggiando all’interno dell’auto la borsa contenente gli articoli preziosi, per un valore stimato di circa 30.000 euro, era stato sorpreso alle spalle da un soggetto con un casco integrale che, con una manovra repentina, gli strappava la borsa a tracolla, senza proferire nessuna parola.

Quest’ultimo subito dopo era salito in sella ad una moto di media cilindrata condotta da un complice, anch’egli indossante abiti scuri ed un casco integrale, dileguandosi verso la periferia.

La fuga in moto

LE INDAGINI

Gli investigatori della Squadra Mobile, hanno iniziato fin dai primissimi momenti una serie di accertamenti volti a ricostruire gli elementi fondamentali di un fatto che apparentemente non consentiva di risalire agli autori del reato, poiché gli stessi viaggiavano a bordo di una moto con targa clonata e a volto completamente coperto.

Il particolare modus operandi utilizzato dagli stessi è risultato professionale ed esperto nell’occultare qualsiasi dettaglio che potesse essere raccolto dagli investigatori, rendendo così quasi impossibile la loro identificazione.

Unico elemento, dunque, da cui partire, è stato proprio il particolare modus operandi che prevede l’utilizzo, oltreché di agili e potenti motociclette, di almeno un’autovettura di appoggio.

È iniziata così una capillare disamina di tutte le telecamere di sorveglianza presenti sul territorio, che ha consentito di individuare, appunto, l’autovettura di appoggio condotta da un terzo complice, risultata essere un veicolo noleggiato a Napoli.

Le conseguenti indagini, portavano all’individuazione di un albergo ove il terzetto aveva pernottato, esibendo false carte di identità, prima di arrivare a Pesaro per mettere a segno il colpo.

È emerso, infatti, grazie alla ricostruzione del percorso effettuato dagli indagati, che gli stessi avevano sapientemente pedinato la vittima prima di intervenire.

Uno dei responsabili in via Curiel

I numerosi elementi raccolti, a partire da alcuni dettagli immortalati dalle telecamere di sorveglianza che, uniti ed incrociati ai numerosi ed approfonditi accertamenti su tutto il territorio nazionale, in sinergica collaborazione con omologhi uffici investigativi, hanno permesso di identificare i tre soggetti ritenuti autori del “colpo”; tutti pregiudicati per reati della stessa indole, senza una stabile attività lavorativa e già resisi responsabili di fatti analoghi in altre città d’Italia.

L’ESECUZIONE DELLE MISURE CAUTELARI

Gli investigatori della Squadra Mobile, con il puntuale coordinamento della Procura della Repubblica di Pesaro, hanno ricostruito un quadro fortemente probante a carico dei predetti tantoché il G.I.P. del Tribunale di Pesaro ha emesso nei loro confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari, stante l’alta pericolosità e professionalità emersa dalle risultanze investigative. Gli indagati sono stati rintracciati a Napoli, ove sono risultati attualmente già sottoposti alla medesima misura per fatti analoghi messi a segno in altre località d’Italia.

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