Pesaro

Ferrovia Fano-Urbino, un tracciato a fianco della superstrada. Biancani: «Proposta sensata»

Il consigliere regionale Andrea Biancani sostiene l'idea di due tecnici di Fermignano. E spiega: «Il rischio vero è lasciare l'attuale tracciato abbandonato»

La ferrovia Fano-Urbino

PESARO – Ferrovia Fano-Urbino, possibile tracciato a fianco della E78, la superstrada che collega i due centri abitati. È la proposta lanciata da due tecnici di Fermignano e che viene sposata dal consigliere regionale Andrea Biancani che la definisce «sensata, lungimirante, che pensa ad una infrastruttura ferroviaria moderna. Sono anni che ribadisco che se RFI dovesse attivare una nuova linea ferroviaria commerciale, rivolta cioè ai passeggeri, non lo farebbe mai sull’attuale tracciato. Dunque avanti con il percorso ciclopedonale lungo l’ex Ferrovia, compatibile con treno turistico, due progetti che si sostengono a vicenda. Il rischio vero è lasciare l’attuale tracciato abbandonato, senza futuro, non utilizzabile dai cittadini in tempi brevi. Sono convinto che le persone vogliono un percorso ciclopedonale lungo l’ex ferrovia».

Biancani rileva che «Il progetto di ciclabile, a fianco del sedime, su cui RFI ha già espresso parere positivo, resta la soluzione più realizzabile con tempi e costi certi ed è compatibile con il ripristino della ferrovia turistica. La revisione del progetto rischia di allungare i tempi e di aumentare i costi. Già dal gennaio 2020 è arrivato il nulla-osta dalla Direzione RFI al progetto di fattibilità della ciclabile a 1,5 metri dalle rotaie, ritenuto compatibile con la riattivazione della linea ferroviaria turistica. Siamo a un passo dalla realizzazione di un intervento su una infrastruttura, dopo 35 anni di promesse. La scelta di modificare, seppur legittima, è altamente rischiosa, perché allunga i tempi e aumenta i costi, in quanto il progetto va rifatto completamente e comporta molti più espropri. Se e quando RFI dovesse riattivare un treno commerciale non lo farà mai in quel tracciato. Troppe intersezioni con le strade pubbliche e private (in totale 97) e troppo vicino a migliaia di case costruite negli ultimi 40 anni».

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