Pesaro

Ferrovia Fano-Urbino storia senza fine. Udc: «Degrado inaccettabile»

La nuova pista ciclabile sul sedime della vecchia tratta ferroviaria eviterebbe l'espropriazione dei terreni: «Risolverebbe molti problemi e sarebbe anche l’occasione per tenere pulito e decoroso quel percorso»

Il percorso della nuova Ciclovia Ex ferrovia Fano-Urbino
Il percorso della nuova Ciclovia Ex ferrovia Fano - Urbino

FANO – Tra le storie senza fine che hanno accompagnato per gli ultimi anni gli abitanti di Fano e quelli dell’alto pesarese c’è sicuramente l’affaire Ferrovia Fano-Urbino. Dopo promesse, dibattiti e bracci di ferro sul futuro di questa ex prestigiosa arteria ferroviaria ancora tutta tace. Tre le ipotesi che si erano palesate negli ultimi anni: il ripristino dell’antico trenino che collegava la città della Fortuna con quella Ducale, la trasformazione del tratto in una ciclabile, un corridoio verde che sarebbe dovuto sorgere al posto delle rotaie e ancora, il ripristino sia delle ferrovia con, a poca distanza, il tratto dedicato ai ciclisti. Tutte e tre le opzione hanno diviso scatenando fazioni tra chi propendeva più per una soluzione, chi più per un’altra.

A riaccendere i riflettori sulla vicenda è stato l’UDC che chiede delucidazioni agli enti interessati soprattutto per lo stato di abbandono in cui versano i binari: «La tratta ferroviaria Fano Urbino, al centro dell’attenzione da anni con promesse mai realizzate riguardo a una sua riattivazione, oggi è oggetto di proteste dei cittadini che vedono lungo quel percorso, anche a ridosso delle loro abitazioni, crescere una folta vegetazione ormai habitat di animali e insetti di ogni genere – spiega il segretario Udc Pollegioni –. Nella primavera del 2022 come UDC, ma anche negli anni passati, mi sono impegnato a contattare l’Ente ferrovie ottenendo parziali pulizie in alcune zone della città in cui passava la linea ferroviaria. Anche se la linea è dismessa ha un proprietario, RFI, su cui grava la responsabilità di tenerla in modo decoroso purtroppo questo non sta accadendo».

Il gruppo politico si interroga sul presente ma soprattutto sul futuro di questa attuale incompiuta: «Purtroppo, seppur favorevoli alla riapertura della tratta ferroviaria, convinti che poteva essere una grande risorsa per il territorio, prendiamo atto che sono passati troppi anni e ci sembra di capire che non esiste o non è dato a sapere l’esito dello studio di fattibilità Ministeriale, legge 128 del 2017, sulle ferrovie turistiche costato nel 2022 circa un milione di euro. Arrivati dobbiamo dedurre che quella tratta ferroviaria resterà silenziosamente nelle mani dell’abbandono fino a diventare, se non si interviene, un bosco di rovi a ridosso anche di diverse abitazioni. Come UDC siamo certamente favorevoli alla mobilità sostenibile e per questo ci domandiamo perché invece di far passare la nuova pista ciclabile su terreni da espropriare, con la contrarietà dei cittadini interessati, non rivalutare la possibilità di realizzarla sopra il sedime della vecchia tratta ferroviaria? Risolverebbe molti problemi e sarebbe anche l’occasione per tenere pulito e decoroso quel percorso. Questa è la nostra proposta salvo che il Ministero preposto abbia deciso la riattivazione della ferrovia. Se così fosse saremmo contenti che venga detto una volta per tutte. Nel frattempo, comunque, ricordiamo all’Ente Ferrovie che non è accettabile tenere quella linea immersa in un degrado simile mancando oltretutto di rispetto nei confronti dei cittadini che abitano nei pressi di quella tratta. Invieremo, come già annunciato, una segnalazione, dettagliata di foto, al signor Prefetto della Provincia di Pesaro Urbino per chiedere un suo intervento risolutivo».

Non manca poi una stilettata alla maggioranza di Fano: «Purtroppo non possiamo contare in un intervento del Sindaco Massimo Seri troppo impegnato in passerelle mediatiche per presentare progetti a gogò a neanche un anno dalla scadenza del suo mandato. Chissà se si sarà accorto che la tratta ferroviaria così mal ridotta passa all’interno del suo comune».

Ti potrebbero interessare