Pesaro

Fascicolo sanitario elettronico, Vitri: «Tutti i dati clinici in un clic ma le Marche sono indietro»

La consigliera: «Qualunque medico potrebbe avere un quadro clinico immediato. In molte regioni c'è, accelerare»

PESARO – Avere un dossier digitale sulle proprie condizioni di salute, interventi subiti, cure ricevute o vaccini. Ma il fascicolo sanitario elettronico ancora non c’è.

La consigliera Micaela Vitri ha chiesto con un atto sottoscritto anche dal consigliere Andrea Biancani, all’Assessore Saltamartini quali azioni la Giunta intenda intraprendere per completare l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico

«Siamo indietro di almeno 3 anni rispetto all’Emilia Romagna – dichiara la Consigliera regionale Micaela Vitri- dove ognuno ha tutti i propri dati sanitari in un fascicolo digitale, che qualunque medico può vedere con un clic: dai vaccini a terapie e interventi chirurgici. Pensiamo cosa significhi per un medico che si trova davanti un paziente sconosciuto, o ad esempio un anziano accompagnato da una badante, che ha smarrito o dimenticato tutte le informazioni sul proprio stato di salute. Qualunque diagnosi e terapia risulta complicata».

Il Decreto del Ministero della Salute varato l’8 agosto 2022 assegna alle Marche, fino al 2025, 6,9 milioni per il potenziamento delle infrastrutture digitali e 7,2 milioni per le competenze dei professionisti del sistema sanitario.

«Per questo in Aula ho chiesto di intervenire su due fronti: investire risorse nel personale amministrativo che possa aiutare i medici nelle pratiche di acquisizione delle cartelle cliniche e investire in un software ospedaliero, che gestisca in modo snello un programma di refertazione ambulatoriale, specialistica e radiologica con immagini caricate, un programma di esami istologici, esami laboratoristici e referti operatori. Nonostante la consistente mole di risorse (oltre 14 milioni di euro per le Marche), nella nostra regione il processo di informatizzazione dei dati e la digitalizzazione delle pratiche sanitarie vanno ancora a rilento e presentano enormi criticità. Nell’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro-Urbino infatti il programma attualmente in uso, DISEO, ha una serie di difficoltà che lo rendono difficile da utilizzare in quanto i vari programmi inseriti al suo interno non dialogano tutti con la stessa interfaccia. Inoltre i continui blocchi del programma, che ne richiedono la chiusura e la riapertura dello stesso con notevole dispendio di tempo, inducono gli operatori sanitari all’utilizzo della refertazione a penna in cartella».

Il fascicolo sanitario c’è nella confinante Emilia Romagna ma anche in Toscana, Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria. «Serve – conclude Vitri – un cambio di passo deciso da parte della Regione Marche nelle politiche di digitalizzazione delle prestazioni sanitarie, cogliendo le opportunità del PNRR, per facilitare il lavoro degli operatori sanitari e garantire ai pazienti le cure più rapide ed adeguate».

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