Pesaro

Fano, che fine hanno fatto le terme di Carignano?

Ad esprimere non poche perplessità è Beatrice Morbidoni, Presidente del Comitato “Riapriteci le Terme di Carignano”: «Urge un chiarimento in merito alla questione sia da parte della proprietà sia dalle forze politiche di Comune e Regione»

Le terme di Carignano
Le terme di Carignano

FANO – Senza pace e, soprattutto, senza un lieto fine, almeno per il momento, l’affaire Terme di Carignano. Nonostante infatti sia oramai passato diverso tempo dall’acquisizione all’asta da parte del gruppo Romani della struttura, ad oggi la zona si trova in stato fatiscente e non sarebbero visibili cenni di riqualificazione della zona.

Già lo scorso ottobre gli esponenti dell’Udc, per bocca di Stefano Pollegioni, avevano sollevato la questione chiedendo pubblicamente alla maggioranza a quale punto fosse l’iter. L’acquisizione da parte del gruppo risale infatti a dicembre 2020: una notizia che era stata accolta da amministrazione e residenti con grande entusiasmo e che lasciava intravedere per il complesso un nuovo scintillante futuro.

Beatrice Morbidoni
Beatrice Morbidoni

A ritornare sulla vicenda è stata Beatrice Morbidoni, Presidente del Comitato “Riapriteci le Terme di Carignano” che ha espresso, una volta di più, le sue perplessità: «Niente si sta muovendo e anzi, purtroppo come in tanti mi hanno riferito, ci sono dei problemi che devono essere risolti. Giunti a questo punto, chiedo io a nome di tutti quanti delle spiegazioni plausibili e delle informazioni chiare ed esaurienti che invece non vengono fornite. Ciò che mi domando è da chi è dovuto questo ritardo pauroso nella presentazione del progetto, se da parte della proprietà che avendo il coltello dalla parte del manico sta facendo richieste che vanno aldilà di ciò che è possibile effettuare nella zona (e ci potrebbe stare, visto che gli interessi della proprietà non sono specifici del settore termale) o se da parte della politica, che come sappiamo in generale rallenta sempre l’effettuazione dei progetti per i tanti problemi burocratici che presentano. Personalmente ho sentito entrambe le campane nei mesi scorsi, ognuno avrà sicuramente le proprie ragioni, ma visto che stiamo parlando di acque termali di proprietà del Demanio e quindi di tutti i cittadini, mi sono veramente stancata di essere presa in giro e rassicurata del fatto che ci vuole tempo per fare una riqualificazione così impegnativa quando basta fare una passeggiata in prossimità delle Terme di Carignano e vedere che tutto è all’abbandono totale e si trova nel più completo stato di degrado – e conclude – Pertanto, chiedo formalmente un chiarimento in merito alla questione sia da parte della proprietà sia dalle forze politiche di Comune e Regione, visto che entrambe sono interessate».

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